Auto e moto

Stelvio Quadrifoglio

La limpida vocazione alla guida sportiva e sensibile del Suv italiano trova il punto di arrivo con l’esuberanza del V6 biturbo da 510 cv, per un’esperienza ricca di emozio­ni e di carattere.

La Quadrifoglio si distingue per la connotazione sportiva, evidente ma mai eccessiva. Le ruote sono da 20 pollici
6 marzo 2019
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Una Stelvio speciale: il Suv italiano in edizione Quadrifoglio miscela il raffinato dinamismo del modello, che in certe condizioni lo pone su un’altra dimensione del guidare con passione, alle prestazioni esclusive del V6 biturbo da 510 cv, qui combinate alla trazione integrale Q4. Esteticamente parlando, pochi tocchi discreti ma efficaci fanno la differenza: prese d’aria maggiorate con paraurti dal design specifico, passaruota con codolini in tinta per integrare al meglio le grandi ruote da 20” a misura differenziata tra gli assali – 255/55 davanti, 285/40 dietro – più altri dettagli calibrati, per un “mordente” speciale già ad auto ferma.
Siamo subito al volante. La posizione di guida è piuttosto rialzata ma consente una pregevole integrazione nell’auto; la poltrona trattiene bene e con il volante piuttosto ben registrabile (appena un velo inclinato) si trova in fretta la propria sistemazione. L’accensione è affidata al pulsante rosso sul volante ed il rombo che scaturisce dal possente V6 biturbo di 2.9 litri, in alluminio, inonda subito l’abitacolo con voce piena seppur educata. Si va. Nella configurazione normale, le sospensioni regolabili – tramite il rotore Dna sul tunnel centrale – offrono il necessario comfort di marcia. Bene così, la sportività “traspira” con la giusta misura; la modalità sportiva e quella successiva Race coprono ogni spazio per la crescente caratterizzazione dinamica.
Le curve lasciano volentieri spazio alle regolazioni più spinte di assetto, cambio, risposta del motore ed il “concerto” del V6 può iniziare: gli appena 3,8 secondi annunciati dalla Casa per traguardare i 100 km/h appaiono del tutto verosimili perché la spinta è davvero poderosa, togliendo sinceramente anche un po’ il fiato. Poiché all’erogazione possente – con tonalità cupa ma piena e più acuta al salire di giri – corrisponde una motricità che ogni energia in efficacia di scatto. Le cambiate si susseguono rapidissime, con le marce intermedie assai ravvicinate garantite dall’ottimo automatico ZF a otto rapporti.
Con l’indurimento consistente delle sospensioni emerge ancor più cristallina la particolare guidabilità della Stelvio Quadrifoglio nel primo quarto di rotazione del volante. Gran parte dei percorsi anche montani è affrontabile, a bordo di questa Quadrifoglio, impiegando pochi tocchi: in questa “zona” di utilizzo la risposta è la più diretta del mercato, ben calibrata al raffinato avantreno per una risposta che quasi sorprende per precisione ed istantaneità. Nelle volte più strette prese con vivacità la sterzata tende invece a diventare più “normale”, perdendo lievemente di mordente e con spazio per un velo di sottosterzo; caratteristiche che d’altro canto permettono di ben comprendere l’avvicinarsi dei limiti. La Quadrifoglio non è però limitata in “cattiveria”, poiché la modalità Race libera i controlli di trazione e stabilità lasciando tutto lo spazio ai 510 cv. La spinta inizialmente concentrata al posteriore raggiunge fino al 50-50% di ripartizione praticamente in tempo reale: affondando con gran generosità il gas in uscita (dai tornanti, ad esempio) ci si trova a chiudere la traiettoria di sovrasterzo ma anche subito catapultati in avanti, con i ridotti pattinamenti subito assorbiti dalla trazione che si sposta verso l’anteriore e la complicità del controllo attivo della ripartizione di spinta tra le ruote posteriori.
Nell’abitacolo predominano le tonalità scure dai toni sportivi, arricchite di numerosi richiami alla fibra di carbonio; le finiture sono curate e di qualità, pur in presenza di qualche sommesso scricchiolio avvertibile dall’arredo a bassa andatura, mentre i comandi minimalisti sono in realtà razionali e ben disposti, oltre che intuitivi. Lo schermo centrale ad alta risoluzione (8,8” allungato) non è enorme ma include tutte le interfacce smartphone, mentre non mancano i controlli attivi alla guida. Lo spazio a bordo è più che valido e lascia posto ad una convivialità senza limitazioni, tanto più che ad andatura costante la silenziosità di marcia è elevata; e se non ci si fa prendere dal richiamo all’accelerazione, per la verità continuamente evocato dall’esuberante V6, si viaggia su medie reali del tutto accettabili, con 12 l/100 km.

Scheda Tecnica

ModelloAlfa Romeo Stelvio
VersioneQuadrifoglio
Motore6 cilindri a V, benzina biturbo,
2.9 litri
Potenza, coppiaintegrale
Trazione510 cv, 600 Nm
Cambioautomatico a 8 rapporti
Massa a vuoto1’830 kg
0-100 km/h3,8 secondi
Velocità massima283 km/h
Consumo medio11,1 l/100 km (omologato)
Prezzo107’500 Chf
La compri se…cerchi un Suv spazioso ma davvero speciale, col tipico mordente Alfa e la carica del possente ma raffinato V6 biturbo