Auto e moto

Toyota Land Cruiser

Uno dei momenti più significativi: l’arrivo sulla sommità di un ghiacciaio
(Dominique FONTENAT dominiquefontenat.com)
28 giugno 2016
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Ci siamo avventurati nella terra di nessuno, ai confini del mondo. Tradotto: in Islanda. Tutto ciò per mettere alla prova, nelle condizioni più difficili che possiate immaginare, la Toyota Land Cruiser. La quale ha recentemente subìto qualche lieve ma comunque importante aggiornamento.

È sempre un peccato avere poche righe a disposizione, perché per raccontare un’esperienza di guida come questa servirebbe molto più spazio. L’Islanda è una terra affascinante, selvaggia, impervia. Uno di quei territori la cui moltitudine di paesaggi andrebbero visti almeno una volta nella vita. E per quanto già percorrendo le strade asfaltate riuscite a rendervi conto delle enormi distanze e della scarsa densità abitativa, la vera avventura è esplorarla in fuoristrada. Un’avventura che, però, richiede anche un mezzo adeguato. Come la Toyota Land Cruiser – per esempio. Una vera icona tra i fuoristrada, nonché il primo veicolo di Toyota che ha permesso al marchio giapponese di uscire dai confini nazionali. E a noi, in questo raid, di uscire dalle normali strade asfaltate. L’attuale generazione (la quarta, denominata J15) è in commercio dal 2009 ma come tutte le Land Cruiser sembra godere di un’innata immortalità – il bello di essere un’icona –. A seguito di un importante aggiornamento nel 2013, ne ha ottenuto un ultimo proprio verso la fine dello scorso anno. Tra le novità principali il nuovo motore da 2,8 litri che sostituisce quello precedente da 3: “solo” 177 cavalli ma ben 450 Nm di coppia che riescono a spostare con incredibile tenacia oltre due tonnellate di massa. Davvero incredibile per un quattro cilindri! Avrei saltato a piedi pari il fatto che al centro della plancia spicca il nuovo sistema di infotainment, non fosse per il fatto che sul suo schermo vengono pure proiettate le immagini di due telecamere ubicate negli specchietti nonché le informazioni relative ad angoli di percorso e differenziali. L’Islanda, vista dalle strade sterrate, è un Paese meraviglioso. Il paesaggio cambia ogni decina di chilometri, alternando praterie interrotte da larghi fiumi a terreni più rocciosi, senza dimenticare enormi distese ghiaiose che, non fosse per la gravità, potresti pensare di essere sulla luna. E poi, di tanto in tanto, capita pure di imbattersi in qualche ghiacciaio. Le condizioni climatiche che abbiamo incontrato lungo le svariate centinaia di chilometri percorsi sono state prevedibilmente pessime: temperature mai sopra i 10 gradi, pioggia a volte leggera a volte intensa, tanta nebbia e raffiche di vento che sovente superano i 100 km all’ora. Il sole, direttamente, non l’abbiamo mai visto: giusto un raggio che filtrava tra le nuvole una decina di chilometri più avanti a noi che ci ha distratto mentre eravamo impegnati a scendere da un dirupo, nonché un breve scorcio di cielo azzurro mentre, al quarto giorno, stavamo rientrando all’aeroporto. Una natura rude, che non perdona, e sembra mettere alla prova uomo e macchina. Ero contento, francamente, di essere stato al volante di una Land Cruiser. Certamente ci sono anche altri fuoristrada in grado di farlo, ma quel mix di tecnica senza compromessi e comodi sedili in pelle mi ha messo a mio agio. Tutto ciò che conta viene gestito da un pannello sulla consolle centrale: da lì si può, tra le tante cose, disattivare la barra stabilizzatrice, regolare la rigidità delle sospensioni, scegliere la modalità di guida in base al terreno e inserire i rapporti ridotti. È stato, insomma, un continuo “giocare” nel trovare la combinazione migliore in base al percorso (o agli ostacoli) che ci siamo trovati di fronte. La cosa importante, in tutto ciò, è una sola: funzionava sempre. Senza se e senza ma. In totale abbiamo percorso quasi 400 chilometri fuoristrada, oltre 10 ore di viaggio nelle condizioni ambientali più difficili e senza mai poggiare le ruote su un solo metro d’asfalto. Dalle coste fino ai ghiacciai passando per montagne vulcaniche, completamente isolati dal mondo, talvolta trascorrendo anche quattro ore senza incontrare anima viva. Un’impresa non da tutti, che la Land Cruiser ha saputo affrontare con abile maestria.

SchedaTecnica

Motore4 cilindri, 2,8 litri, turbodiesel
Potenza177 cavalli
TrazioneIntegrale
CambioManuale o automatico, 6 rapporti
ConsumiA partire da 7,2 l/100 km
PrezzoDa 32’900 Chf
Ideale perChi vuole un fuoristrada vero che non sia necessariamente inglese o americano
Si distingue perNon conoscere ostacoli