Troppo spesso la politica si trincera dietro a solerti funzionari pur di non rispondere alle domande
Si era detto che da questa pandemia saremmo usciti tutti migliori, come no. In compenso, qualcuno ha imparato molto: pensiamo a quelle istituzioni che non hanno ancora superato la mentalità da ‘Stato maggiore di condotta’, anzi, ci hanno preso gusto a schivare dubbi e domande dei media con mille pretesti. Non che prima fosse molto meglio, ma ormai il nostro lavoro è tutto un “mandi un’e-mail ma non le assicuro niente”, “casomai risponderemo per iscritto”, “per motivi di privacy non vengono rilasciate informazioni”, oltre al rimbalzo da un centralino all’altro elevato a sport professionistico. A volte si sfiora il ridicolo, con solerti funzionari terrorizzati all’idea di aprire la bocca anche solo per salutare, sennò poi il capo si arrabbia. D’altronde, molti casi recenti lo hanno dimostrato: spesso l’approccio comunicativo del potere locale diventa un infantile gioco del silenzio, gelosamente protetto da una schiera di obbedientissimi centurioni. Il buco coi galoppini intorno.