Per gli ambientalisti i gipponi costituiscono il secondo fattore più rilevante di aumento dei livelli di CO2: li combattono con la tecnica del commando
Il caustico Moritz Leuenberger, a suo tempo consigliere federale responsabile del Dipartimento dell’ambiente, se ne uscì nel giugno del 2010 con un duro attacco contro i Suv, quei possenti veicoli che già allora la facevano da padroni sulle strade svizzere. "Chi li guida – disse il ‘ministro’ socialista – si sente su una sorta di Olimpo del traffico". Poi calcò la mano, affermando che i proprietari di questi grossi mezzi 4x4 non avevano altro obiettivo se non quello d’impressionare il prossimo, esattamente come coloro che possiedono dei cani da combattimento.
La crociata di Leuenberger, così come quella portata avanti dai Verdi, non ha sortito alcun effetto, tanto che oggi i Suv, che siano una economica Dacia o una lussuosa Lamborghini, rappresentano ormai quasi il 50% delle vetture circolanti nel nostro Paese. La Svizzera in effetti è ritenuta una sorta di paradiso per questa tipologia di vetture.
La moda dei gipponi da città, molti dei quali sono raramente a loro agio sui terreni accidentati, non ha fatto altro che esasperare i loro avversari, organizzatisi in un movimento internazionale che ha i propri simpatizzanti anche da noi. Il movimento si chiama ‘Tyre Extinguisher’, che potremmo tradurre con "sgonfia la gomma": è nato nella primavera scorsa nel Regno Unito e conta aderenti in mezzo mondo, Confederazione compresa. Questi ambientalisti anti-Suv operano con la tecnica del commando, come ha spiegato uno di loro a Le Matin Dimanche: "Quando vedo uno di questi bestioni in una strada di Zurigo mi monta la rabbia, poi mi si accende una lampadina perché realizzo di aver trovato un nuovo obiettivo". Il che significa che il nostro Tyre Extinguisher, impiegando una tecnica piuttosto semplice, sgonfia le ruote del Suv e prima di andarsene lascia sul parabrezza un flyer, destinato al proprietario, in cui si può leggere "Attenzione, il vostro Suv uccide". Questo perché, stando al movimento ambientalista, tra il 2010 e il 2018 i gipponi hanno costituito, a livello planetario, il secondo più rilevante fattore di aumento dei livelli di CO2.
Insomma, passata la pandemia, durante la quale l’enorme consumo di plastica ha mandato all’aria le velleità ecocompatibili dei difensori dell’ambiente, questi ultimi si stanno rimobilitando contro gli sprechi che danneggiano l’ecosistema. Ad esempio creando appositi siti che monitorano gli spostamenti non indispensabili dei jet privati ma, come abbiamo visto, riscoprendo anche la guerra ai Suv e provocando dolori ai portafogli dei loro proprietari, costretti a chiamare il carro attrezzi per sistemare gli pneumatici sgonfi. In sei mesi, solo a Zurigo, sono stati colpiti 200 di questi mezzi, mentre un gruppetto di Tyre Extinguisher si è manifestato pure a Basilea. Di solito i commando anti-Suv operano la sera tardi o all’alba. Talvolta girano con un cane per non dare nell’occhio. Sicuramente non con un pitbull, per non smentire Leuenberger. Una volta individuato l’obiettivo infilano nella valvola dello pneumatico una lenticchia o un seme di couscous, di modo che la gomma inizia a sgonfiarsi.
In attesa che il parco veicoli si elettrizzi completamente c’è il rischio che questo tipo di guerriglia prenda davvero piede. Oltretutto pare che sgonfiare di proposito lo pneumatico di una vettura in Svizzera non sia neppure reato.