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Lugano, la locomotiva non si ferma

Le finanze cittadine resistono all’impatto della pandemia e la Città chiude in attivo, con oltre sei milioni di franchi, il consuntivo 2021

Continua la marcia, ad andatura lenta, del risanamento delle finanze della Città di Lugano
(Ti-Press/Archivio)
29 aprile 2022
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I conti tornano. Anche l’anno scorso, a livello finanziario, è andata meglio del previsto. Lugano ha chiuso l’esercizio 2021 in attivo di oltre sei milioni di franchi, mentre prevedeva di perderne più di una ventina. Segno che la locomotiva economica del cantone continua la sua rincorsa verso il risanamento, iniziata dolorosamente nel lontano 2013. Un’andatura da treno merci (o da motore diesel), quella intrapresa dalla Città che, anno dopo anno, ha ripreso il suo ruolo di realtà trainante ticinese, riuscendo a sostituire, con altre entrate, il drastico crollo del gettito proveniente dagli istituti bancari (pari a circa 52 milioni di franchi, dal 2005 al 2012). L’impatto negativo sull’erario, legato alla pandemia, è stato limitato e parecchio inferiore rispetto alle nefaste attese. Tanto che sono quasi passate nel dimenticatoio quelle draconiane misure di risparmio, alcune delle quali discutibili, come la chiusura di alcuni gabinetti pubblici, adottate nove anni fa, quando il deficit di gestione corrente si aggirava sui 50 milioni e i debiti a lungo termine avevano raggiunto il miliardo di franchi.

Certo, l’esposizione nei confronti delle banche rimane elevato (876 milioni) e in questi ultimi anni la Città ha beneficiato di tassi d’interesse negativi, ma il grado di autofinanziamento è aumentato al 73,3% e consente di contenere i prestiti per coprire spese ordinarie e assicurare i salari ai dipendenti. Lo scorso anno, sono aumentati pure gli investimenti della Città. Le cifre presentate sono insomma positive, gli indicatori economici stanno migliorando ed è giustificato il moderato ottimismo espresso dal sindaco e capodicastero Finanze Michele Foletti. Non c’è stato, oppure ha avuto effetti insignificanti, quello che in finanza si definisce "Black Swan", ossia l’evento imprevedibile, dovuto al Covid, che si temeva potesse provocare conseguenze potenzialmente gravi. Però, sarebbe un azzardo allargare i cordoni della borsa. Le ripercussioni legate alla pandemia potrebbero infatti palesarsi nei prossimi anni, visto che le sopravvenienze fiscali di 19,2 milioni di franchi, incassate nel 2021, sono soprattutto relative alle notifiche delle imposte risalenti addirittura agli anni dal 2014 al 2016. Mancano all’appello le notifiche più recenti, a causa di annosi contenziosi legati alle tassazioni. Inoltre, ci sono parecchie incognite collegate alla guerra in Ucraina, per quanto riguarda il trading di materie prime e per i prospettati aumenti dei costi di approvvigionamento energetico. Ora, l’esecutivo ha scommesso sul settore Blockchain e le Cryptovalute, aspettandosi future ricadute significative in termini di gettito. Vedremo.

Queste incertezze e le ingenti uscite previste nei prossimi anni per finanziare la costruzione del Polo sportivo e degli eventi a Cornaredo, non paiono lasciare alcun margine di manovra per un’eventuale richiesta di riduzione del moltiplicatore d’imposta, ora fissato al 77%. Un moltiplicatore che, a causa delle cifre in profondo rosso, nel 2013 era stato aumentato di dieci punti (dal 70 all’80%), mentre l’anno successivo il Municipio di Lugano aveva abbattuto in maniera importante le uscite. La velocità di crociera, intrapresa negli ultimi anni, si è dimostrata economicamente sostenibile e le finanze cittadine hanno resistito alla pandemia, anche se alcuni continuano a ritenere che la Città dovrebbe essere maggiormente attenta ai bisogni dei cittadini più in difficoltà.