Preventivo 2022: deficit d’esercizio di 24,2 milioni di franchi. Foletti: ‘Resto fiducioso ma faticheremmo a sopportare altri due anni di pandemia’
L’effetto negativo della pandemia si ripercuote sui conti pubblici della Città di Lugano. L’impatto era inevitabile. Tuttavia, Michele Foletti, sindaco di Lugano e titolare del Dicastero finanze è fiducioso. Il deficit d’esercizio indicato nel Preventivo 2022 di Lugano è di 24,2 milioni di franchi, importante ma sopportabile. Rispetto al Preventivo 2021, l’aumento è di 2,6 milioni. Foletti: «Non eravamo abituati a deficit d’esercizio ma sappiamo che questo disavanzo è principalmente dovuto alla pandemia ed è quindi un problema congiunturale». Alla luce di queste cifre negative, c’è qualche timore in vista dell’avvio del cantiere per il Polo sportivo e degli eventi (sempre che il progetto raccolga il sostegno della cittadinanza il prossimo 28 novembre)? «No, l’accordo di partenariato pubblico privato per il Pse ci permette di investire nelle infrastrutture e anche in altri settori al servizio del cittadino – rassicura il sindaco –. Altrimenti, con un finanziamento in proprio delle opere, in prospettiva, avremmo dovuto rinunciare a una serie di investimenti. Come è successo per la Casa per anziani di Pregassona, la cui costruzione è rimasta sospesa a causa dei soldi che ci volevano per il Lac».
Il sindaco spera che si possa presto tornare sui livelli del 2019. La struttura economica della Città ha peraltro resistito. «Alcuni settori hanno tratto benefici dall’emergenza sanitaria, così come la finanza che ha retto bene – ha sottolineato Foletti –. E questo è un buon auspicio visto che il 50% del gettito delle persone giuridiche di Lugano proviene dal settore finanziario. Siamo relativamente sereni, tanto che abbiamo indicato nel preventivo 2022 un aumento del gettito fiscale di 12 milioni: dopo aver fatto un’indagine, abbiamo capito che la situazione è migliorata rispetto alle ipotesi più nefaste. Ribadisco però che due anni di pandemia possiamo sopportarli, tre o quattro sarà più difficile». Il disavanzo d’esercizio è peraltro tin linea con le previsioni rosse che ha indicato nel suo documento il Consiglio di Stato. L’effetto della crisi economica si fa sentire anche in riva al Ceresio. «Per fortuna, la Città aveva messo via un po’ di fieno in cascina negli anni con l’aumento del capitale proprio, ora attestatosi a 116 milioni di franchi. Tra gli altri fattori che incideranno sui conti futuri, ci sono i costi per il personale, di quasi due milioni di franchi (al netto del personale dello scalo). Personale assunto e aumentato su richiesta del Consiglio comunale per aiutare le persone in disoccupazione e in assistenza». Tra gli altri dati significativi, c’è da segnalare la diminuzione dell’imposta alla fonte (dovuta al Covid, per via del lavoro ridotto). Aumenta tuttavia l’indebitamento dell’erario cittadino e di riflesso cala l’autofinanziamento, sceso a 15,5 milioni, percentualmente al 26,1%. Gli investimenti restano invece stabili sui 60 milioni di franchi, così come il tasso d’imposizione fiscale che rimane invariato al 77% anche se, matematicamente, il moltiplicatore d’imposta supera l’80%. »Riteniamo che il contesto sia tuttora favorevole», ha messo in evidenza il sindaco.
L’anno scorso, nella presentazione del preventivo 2021, era stata sottolineata l’importanza del controllo dei costi, soprattutto nel periodo in cui c’è una contrazione del gettito. Questo rimane un obiettivo della Città che per il documento finanziario 2022 ha indicato alcuni cambiamenti organizzativi interni all’Amministrazione cittadina. Tra questi, figura l’apertura, nel 2022, dell’Accademia dei pompieri professionisti di lingua italiana. L’autorizzazione federale alla formazione dei pompieri permetterà ai corpi pompieri della Svizzera Italiana di svolgere la loro formazione in Ticino, evitando i maggiori costi legati all’iscrizione dei corsi a Ginevra o Zurigo, senza impatto sul disavanzo della Città. C’è poi la gestione transitoria dell’aeroporto. Gestione che non dovrebbe peraltro generare disavanzi significativi, anche se, nel preventivo 2021 era stata considerata per soli sei mesi. Tutto sommato, l’incremento dei costi si fissa a 7,8 milioni di franchi, mentre è più sensibile il calo dei ricavi, pari a 8,1 milioni (- 4,13%), un calo riconducibile principalmente a, come detto, una riduzione delle aspettative d’incasso delle imposte alla fonte (-2 milioni) e al dividendo di 5,8 milioni versato nel 2021 da Ail Sa. L’incremento del gettito è invece reso possibile dalla minore incidenza negativa della pandemia, rispetto a quanto atteso, sui gettiti fiscali 2020 e seguenti. Può pertanto rimanere elevato il livello degli investimenti lordi, che per il preventivo 2022 fissa in 80,9 milioni e in 60,8 milioni d’investimenti netti. In totale, gli investimenti per il quadriennio 2022-2025 ammontano a 338, 4 milioni lordi (248,9 netti). La pianificazione degli investimenti per il prossimo quadriennio è impegnativa, ha rilevato Foletti, ma in linea con le necessità relative al mantenimento del patrimonio stradale, edile e strutturale della Città. Non secondari sono anche gli impegni derivanti dalla partecipazione a investimenti cantonali o consortili che, nella media, si fissano in circa 11/12 milioni d’investimenti netti all’anno.
Preoccupa invece il sindaco l’impennata di spesa generata dai contributi dovuti al Cantone. In quali settori? Per il finanziamento del trasporto pubblico (con diminuzione degli introiti per le aziende a causa dell’uso ridotto dell’utenza per timore del Covid), delle case per anziani e per i maggiori contributi al fondo di contributo di livellamento. Difficile che a consuntivo giungano sopravveniente fiscali importanti: grossi patrimoni da far emergere non ce ne sono più. «Chiaro che se questo trend continuasse anche nei prossimi anni, dovremmo pensare a una manovra di rientro». Per ora, però non se ne parla, ha detto il sindaco annunciando che dovrebbe invece chiudersi meglio il consuntivo 2021, rispetto a quanto indicato nel preventivo e nell’aggiornamento, grazie alle previsioni economiche del Pil che sono state stimate al rialzo.