Questa domanda fa parte delle 5 domande poste ai partiti in corsa per le federali del 20 ottobre da Pro Jouventute.
Lo Stato deve sostenere le piccole aziende nei processi di trasmissione della conoscenza. A questo scopo lo Stato deve mettere a disposizione di dette aziende delle risorse finanziarie riservate all’assunzione di giovani al beneficio dell’assicurazione disoccupazione.
Giusto / Con qualche specificazione – Il Ps ha adottato un documento di posizione (accettato dall’Assemblea delle delegate e dei delegati) in cui promuove la “Formazione e il lavoro per tutti e tutti”. Un documento, come indicato dal titolo, mette al centro la formazione e la formazione continua, accessibile a tutte e tutti. Il Ps ritiene che lo Stato debba investire affinché la popolazione possa accedere a una formazione di qualità, con il contributo delle aziende. Non condivide però l’idea di sgravi fiscali o sistemi che possono essere aggirati senza ottenere dei reali risultati, preferendo un sistema di agevolazioni e investimenti affinché i giovani (ma non solo, anche chi è in età avanzata e i giovani che durante la loro formazione hanno subito delle “rotture” sociali e formative) possano accedere a formazioni, formazioni continue o tirocini con l’obbiettivo di ottenere una formazione riconosciuta e quindi il relativo diploma o riconoscimento federale di capacità. Lo Stato deve quindi investire affinché in caso di formazione, oltre ai costi di formazione, vengano riconosciuti i costi di mantenimento, il salario del posto di lavoro per la formazione continua e dei congedi pagati in caso di formazione, formazione continua, formazione in vista di un diploma o certificato federale di capacità. Non va infatti dimenticato che queste formazioni possono essere seguite da giovani e giovani adulti i quali non hanno ancora ottenuto un diploma, ma che non dispongono delle risorse finanziare per formarsi benché lavorino senza aver conseguito un diploma e/o aver terminato un tirocinio.
Giusto - Lo Stato deve avere un ruolo sussidiario e sostenere chi crea posti di lavoro e benessere. Attualmente il Canton Ticino sostiene l’assunzione di giovani in disoccupazione principalmente attraverso le misure cantonali di rilancio dell’occupazione (L-Rilocc), in particolare attraverso degli incentivi all’assunzione di giovani al primo impiego e tramite un assegno di formazione professionale.
Tendenzialmente giusto - Lo Stato deve creare le condizioni quadro per poter aiutare le piccole aziende, e contemporaneamente incentivare i giovani disoccupati a rientrare nel mondo del lavoro.
Giusto – Le piccole aziende sono una base fondamentale dello sviluppo della nostra nazione.
Giusto – Trasmissione della conoscenza che passa anche attraverso il mantenimento di personale più anziano. La disoccupazione colpisce maggiormente i giovani e le persone che coprono una fascia che parte dai 50 e arriva ai 60/65 anni. Se le aziende fossero incentivate ad assumere i giovani e, nel tempo stesso, a tenere qualche figura più anziana per la trasmissione del sapere, implementando così una sorta di “formazione continua” interna all’azienda, alcuni dei problemi di oggi andrebbero a scomparire.
Giusto, entro un certo limite – A patto che però si vada unicamente a favorire quelle aziende che prediligono l’assunzione di personale residente. Più che risorse finanziare degli incentivi fiscali sarebbero più efficienti in questo senso, ma solo se si rispettano determinate condizioni, come la preferenza indigena.
Giusto - Lo Stato deve valorizzare gli artigiani e le piccole imprese locali, sostenendo la trasmissione inter-generazionale dei saperi professionali. Occorre sostenere queste aziende, e traghettarle verso la produzione di un alto valore aggiunto garantendo standard sociali e ambientali elevati, così che possano assumere e formare giovani espulsi dal mercato del lavoro per logiche concorrenziali sleali (dumping salariale).