Questa domanda fa parte delle 5 domande sulla politica familiare e giovanile poste ai partiti in corsa per le federali da Pro Jouventute.
Lo Stato assume a livello federale la responsabilità di ideare e di sviluppare un adeguato programma di educazione alla digitalizzazione.
Giusto – Per il Ps, la digitalizzazione è una delle sfide centrali della nostra epoca e il Ps vuole che tutti e tutte ne possano essere partecipi. In questo senso, il Ps chiede che lo Stato investa di più per la formazione e la formazione continua, affinché nessuno venga lasciato indietro durante la mutazione numerica in corso, comparabile alla rivoluzione industriale. È quindi centrale che lo Stato investa affinché i giovani ricevano una formazione adeguata e possano sviluppare le competenze necessarie alla digitalizzazione durante la loro formazione, le quali saranno indispensabili anche fin dall’inizio della loro vita attiva. Il PS ha adottato un documento di posizione riguardo alla formazione, che comprende la digitalizzazione. PS che ha formato un gruppo di riflessione e di lavoro specifico e aperto, la cui attività è appena stata lanciata: Team Human, la digitalizzazione al servizio delle persone.
Sbagliato - Recentemente come Plr abbiamo sostenuto un significativo investimento di 47 milioni in 5 anni per favorire la digitalizzazione delle scuole cantonali e l’elaborazione di percorsi mirati sull'educazione all'uso consapevole delle tecnologie per docenti e allievi. Questa federalismo, questa democrazia liberale merita di essere difesa con convinzione e tenacia. Bene dunque la libertà ai Cantoni, ma se dalla Confederazione arriva qualche impulso è sicuramente positivo.
Giusto – La digitalizzazione va gestita con le giuste conoscenze e quindi non deve essere subita.
Giusto – Sono le sfide del futuro e bisogna essere preparati.
Giusto – Il processo di digitalizzazione oggi è fondamentale e in continuo sviluppo. Serve dunque un programma specifico in continua evoluzione che segua questo processo e che accompagni i lavori di oggi.
Giusto – La digitalizzazione è oramai parte della nostra quotidianità. In pochi conoscono però i rischi sociali e informatici legati alla digitalizzazione. Lo stato attraverso la scuola pubblica deve andare pertanto ad educare i giovani su questi mezzi, che rappresentano si un’opportunità, ma possono facilmente diventare un pericolo. Non bisogna però insegnare solo ai giovani, bisogna anche sensibilizzare anche i genitori, in modo da agire su due fronti.
Dipende – Se l’educazione alla digitalizzazione si trasforma in ore di informatica acritiche, dove si insegnano a usare programmi di base e gli odierni dogmi aziendali liberisti, siamo contrari. Se l’educazione alla digitalizzazione diventa uno spazio di pensiero critico dove implementare la conoscenza delle tecnologie computazionali, in modo da formare cittadini consapevoli del loro funzionamento, delle opportunità e dei rischi sociali che presentano, ci pare giusto discutere delle modalità di attuazione.