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Molti Paesi cominciano a pensarci, altri lo hanno già fatto. La legalizzazione di droghe leggere come canapa e derivati, non è più un tabù. Tranne che alle nostre latitudini, dove il dibattito continua.
Proibizionismo anacronistico
Il proibizionismo porta solo al mercato nero, ad un non controllo della sostanza e ad un maggior accesso a sostanze più pericolose e pesanti. Oltre a questo, tutto ciò che comporta vivere nell’illegalità. Legalizzarle significa avere un mercato controllato, dati di consumo e una prevenzione maggiore. Alcol e sigarette son legali nonostante causino danni enormi e siano un importante problema di salute pubblica, ma non è rendendoli illegali che si toglie il consumo. Oltre a ciò, si aprirebbe la possibilità di averne gli usi terapeutici, cosa ora preclusa. D’altronde abbiamo tante sostanze con usi terapeutici che sono molto più a rischio di abuso ora (oppiacei, antidolorifici, benzodiazepine, ecc.), quindi più che perché farlo, direi: perché no?
Ruben Gregorio, Gordola
La porta d’ingresso verso la droga pesante
Mi preoccupa la voce dei contrari che ritengono che se le droghe leggere venissero legalizzate vi si applicherebbero delle tasse come per alcolici e tabacchi, con un conseguente aumento esponenziale del consumo di altre sostanze vista la probabile diminuzione dei costi delle droghe non legali. Comunque la criminalità organizzata, con i suoi profitti, continuerebbero, a prescindere se sia legale o meno, solo che probabilmente punterebbe purtroppo su una clientela in una fascia di età tra i 14/18 anni o forse anche meno.
Gabriele Baggi, Bodio
Un aggiornamento necessario
È ora che la Svizzera cambi mentalità e cominci ad approfittare del potenziale mercato della cannabis. Le sigarette e l’alcool fanno parte della nostra cultura da secoli e malgrado tutti gli effetti negativi, ancor oggi con tutta la sapienza che abbiamo accumulato, non ce ne vogliamo staccare. Non dobbiamo nemmeno farlo, perché ogni cittadino dovrebbe poter scegliere per se stesso. Trovo quindi che l’illegalità della cannabis sia incoerente e un residuo di una politica vecchia e chiusa. Siamo nel 2022, tra i Paesi più civilizzati al mondo e penso proprio che sia ora di usare di più la testa e smetterla di attaccarci a vecchie credenze.
Elia Müller, Losone