... sono due “identità” inscindibili – in senso metaforico, alludendo ai flash e/o cosiddetti “pop mentali”.
Chi non ha vissuto l’oscurità non apprezzerà mai la luce. Mentre l’oscurità acceca, (mi si conceda il gioco di parole) la luce può accecare chi non ha conosciuto l’oscurità.
Paradossalmente in simbiosi, si susseguono vicendevolmente, a fasi alterne. La nostra vita può essere oscura.
La luce mostra apparenze e realtà, (talvolta annebbiate)... l’oscurità può opprimerle; in tal senso (psicologicamente) può essere una dinamica, volontaria o involontaria, per reprimere vicende negative, o pensieri assillanti.
La luce è vedere la realtà fisica di quello che l’oscurità ci può nascondere. Nella luce non possiamo vedere chiaramente noi stessi. La simbiosi sta anche nel fatto che, nell’oscurità, possiamo calarci nella profondità della nostra mente e identità... nei suoi pregi e difetti, ciò che la luce non riesce a evidenziare apertamente.