Dopo che le ultime elezioni cantonali in Argovia hanno avuto un tasso di partecipazione talmente basso (32,2%) da poter delegittimare la rappresentatività stessa del governo eletto e della democrazia come sistema di gestione della cosa pubblica, ho immaginato a cosa assomiglierebbe una sala di Legislativo se si tenesse conto anche del parere di chi ha deciso di astenersi o di votare senza intestazione. Giochiamo allora ad aggiungere un paio di articoli alla Legge sull'esercizio dei diritti politici: il numero dei seggi da occupare si ottiene moltiplicando il numero di seggi a disposizione per la percentuale di partecipazione. I seggi rimanenti rimangono vuoti. Per ottenere il numero dei seggi da distribuire proporzionalmente alle liste si moltiplica il numero dei seggi da occupare per la percentuale di schede con intestazione. I seggi rimanenti vengono distribuiti tra i candidati che hanno ottenuto più voti preferenziali.
In questo modo l'emisfero parlamentare rifletterebbe le scelte del popolo elettore: chi si è astenuto avrà il suo rappresentante (un seggio vuoto) e chi non ha votato nessuna lista verrà rappresentato dai candidati che ha eletto. Ogni eletto rappresenterebbe esattamente il numero di persone che lo hanno eletto, né più né meno. Legittimità.