Il 7 ottobre 2024 è stato l’anniversario del terribile attacco terroristico in suolo israeliano. Sui media ho seguito i dibattiti di professori, giornalisti, politici e simpatizzanti vari, incentrati sulla grande sofferenza inflitta al popolo israeliano a cui va tutto il mio affetto e vicinanza. Nelle discussioni veniva sottolineata la barbarie disumana nell’agire di Hamas contro civili inermi. A mio parere è mancata la critica al governo israeliano che prima non ha saputo proteggere i suoi cittadini e cittadine, in seguito ha reagito con altrettanta disumanità contro tutto il popolo palestinese. Sono un cittadino occidentale, che condivide gli ideali di democrazia e civiltà, questo mi permette di vedere con obiettiva umanità la grande sofferenza anche del popolo palestinese a cui è stato presentato un conto salatissimo, con migliaia di morti tra i civili, togliendo loro risorse essenziali per la sopravvivenza con la distruzione di fonti vitali come acqua e cibo.
Una reazione così sproporzionata da parte di un governo e di un popolo che ritengo democratico, mi fa riflettere e mi preoccupa non poco. Mi sono confrontato sull’argomento con altre persone e ci siamo trovati d’accordo: nella regione sembra si sia persa di vista la linea di confine tra terrorismo e democrazia, tra umanità e disumanità. Gli ultimi dati trasmessi dai vari telegiornali ci danno un conteggio a dir poco terribile. Migliaia di morti, tra cui moltissimi bambini, e centinaia di migliaia tra feriti e dispersi. Non ci rimane che sperare che presto una tregua riporti le due parti a dialogare arrivando a interrompere un’escalation di brutale violenza dove a rimetterci sono soprattutto i civili.