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Un premio a chi abusa di un minorenne?

Le cronache dei passati giorni hanno riferito di una strana vicenda in corso al Palazzo di Giustizia a Lugano. Una segretaria di lungo corso avrebbe svolto azioni di mobbing verso una più giovane collega. Un giudice avrebbe avuto modo di assistere a questi fatti e avrebbe avvertito chi di dovere, in modo da verificare e porre rimedio a una situazione non più tollerabile. Ma lo stesso giudice, anziché un chiarimento dei fatti, sarebbe stato vittima di una denuncia da parte di un altro giudice. Fatti da verificare, che ovviamente creano sconcerto nell’opinione pubblica e non servono a migliorare la fiducia nella Giustizia, che già non è alle stelle.

Ma qualche giorno dopo queste notizie, i media riferiscono del processo a un patrigno settantunenne per atti sessuali riprovevoli, durati per anni, su un figliastro tredicenne affetto da un grave ritardo mentale e incapace di discernimento. Il patrigno avrebbe addirittura portato per una notte in camera d’albergo il ragazzo, dove gli avrebbe mostrato dei video pornografici per farlo masturbare e masturbandosi anch’egli.

L’avvocato difensore, nella zelante difesa, ammette i fatti, ma dice che il suo cliente avrebbe agito in buona fede e non con lo scopo di soddisfare le proprie perversioni sessuali. A conclusione del processo, l'imputato che ha abusato ripetutamente del ragazzo disabile viene condannato a una pena di 24 mesi sospesi per due anni. Ciò significa che, se per i prossimi due anni farà il bravo e non molesterà più il ragazzo, non sconterà nessuna pena. Andando avanti di questo passo non solo gli abusatori saranno assolti, ma è da chiedersi se non verranno addirittura premiati.