Primavera 1997. Da poco è stata costituita l’Assemblea genitori dell’istituto scolastico di Tesserete (comprendente gli ex comuni di Vaglio, Cagiallo e Lugaggia). Quale presidente propongo subito la creazione di una Biblioteca per ragazzi. Con gli altri quattro membri di Comitato ci si attiva con la stesura dello statuto, i primi contatti con la Biblioteca per tutti e la prima fornitura di libri, l’acquisto (da un incanto pubblico) delle scansie, l’organizzazione generale del servizio. Manca solo una cosa; manca lo stabile in cui insediare la biblioteca.
Fortunatamente, grazie all’allora sindaco di Tesserete, ci viene messo a disposizione il locale al pianoterra della ex casa comunale di Campestro. Non una reggia ma, in un contesto di disponibilità pressoché nulla di strutture pubbliche (il locale è anche adibito a seggio elettorale), una risorsa più che sufficiente per far partire un’avventura che, dopo più di un quarto di secolo e con un percorso di progressiva crescita, è diventata una consolidata presenza per le giovani generazioni capriaschesi. Tutto bene, dunque.
Ma se ventisette anni fa non ci fosse stata quell’apertura, quella disponibilità, quel desiderio di veder crescere qualcosa di importante per i bambini di Capriasca, oggi, dove saremmo?
Avremmo, oggi, una biblioteca per ragazzi? Forse sì, forse no.
La Biblioteca il gatto è simbolo di avvedutezza e lungimiranza, di sensibilità e intelligenza nella valorizzazione del patrimonio immobiliare comune. Ma per il cittadino è anche monito e oggetto di riflessione: prima di sbarazzarsi di un qualsiasi edificio pubblico, prima di prendere una decisione irreversibile sull’ex-casa comunale di Lugaggia bisogna pensarci molto bene perché lo stabile, una volta perduto, è perduto per sempre.