... sì, ma con il bagaglio d’esperienza della vita vissuta e passata, facendo coscientemente tesoro della consapevolezza acquisita, nel bene e nel male.
Questo permetterebbe ai più, di non ricadere negli stessi errori della vita precedente, evitandone la perpetuazione.
Di avere quindi un costrutto migliore e perfezionato, sebbene ancora perfettibile.
Nel senso di vivere veramente in modo ideale: senza cattiverie, gelosie e materialismo.
Una vita improntata a godere maggiormente del bene comune e umano, cioè dei veri valori esistenziali.
Apprezzando le meraviglie della natura, l’amore per ogni essere vivente.
Usando la componente materiale solo strettamente necessaria.
Una rinascita dove potersi sentire veramente liberi, senza odio, senza guerre, in umiltà e con tanto amore.
Una vera vita per la vita.