Non sono l’unica ad essere indignata per la decisione del Consiglio federale di approvare i piani di abbattimento di A. Rösti. Dal 1° dicembre 2023 con la nuova ordinanza sulla caccia ci sarà un allentamento estremo della protezione del lupo, e una massiccia sua riduzione di popolazione di circa il 70%!
Con questo colpo di mano, o meglio di fucile, il Consiglio federale viola la legge federale sulla procedura di consultazione, viola anche la Convenzione di Berna e la volontà popolare del settembre 2020 uscita dalle urne! Massacrare interi branchi di lupi e allo stesso tempo dire che il lupo rimane una specie protetta è un insulto all’intelligenza.
Basta leggere i comunicati scientifici di ProNatura e Wwf che documentano nelle Alpi svizzere la netta riduzione delle aggressioni mortali da parte dei lupi (nonostante il loro aumento), per capire ancora una volta che si vanno a proteggere solo determinati interessi, a beneficio di una minoranza, a scapito del vivente, della biodiversità, e pure della volontà democratica.
Ci si augura che le associazioni e le tante persone ora si attivino, per non tornare a certo Medioevo oscuro, e che non festeggino troppo a lungo i politici fautori dell’eradicazione del lupo, gli odiatori seriali, i cacciatori, gli allevatori generosamente sussidiati da soldi pubblici (cioè da noi), pure quelli che continuano a lasciare i “loro” animali vagare abbandonati a sé stessi (in Vallese ad es. l’80% delle morti, si è verificato in greggi senza alcuna protezione). Incuria spesso sottaciuta e altrettanto sussidiata. Senza dimenticare, lupo o non lupo, che poi questa moltitudine di animali finisce dritta al macello.