Sono turbato dalla situazione dell’offerta della mobilità sostenibile in Svizzera. Dalla mia analisi ne emerge un’insostenibilità, dettata dai costi esagerati dei mezzi di trasporto pubblici, specialmente l’offerta ferroviaria.
Con delle manifestazioni sempre più chiare di un pericoloso surriscaldamento globale, quali abitanti del pianeta siamo chiamati a ripensare le nostre abitudini. Nell’ambito della mobilità un grande tema rimane nell’ombra: l’utilizzo dei mezzi pubblici. Invece di spostarsi ognuno con il proprio mezzo, si è chiamati a riflettere e cercare alternative se si vuole ridurre l’impatto dell’essere umano sul clima.
Benché la Svizzera offra una fitta rete di collegamenti tramite mezzi pubblici, la popolazione è di fronte a prezzi esagerati che impediscono a una grande maggioranza dei cittadini di cambiare le proprie abitudini. Il costo del biglietto non è accessibile a tutti (più di 200 franchi un’andata ritorno Bellinzona-Losanna!), l’utilizzo del treno elettrico è quindi impossibilitato o perlomeno fortemente ristretto per la popolazione che non può sborsare tali cifre, e non solo per tratte lunghe.
Si tratta quindi di riflettere sulla possibilità di immaginare e poi attuare un cambio della mobilità che oggi non è sostenibile. Ma se vi sono impedimenti visibili come i prezzi esorbitanti delle FFS, come possiamo cambiare le nostre abitudini e ridurre l’impatto ambientale? Si necessita di una vera politica di offerte accessibili per tutta la popolazione. Carte giornaliere, biglietti risparmio e promozioni oggi offerti dalle FFS rimangono troppo cari per molte persone, che non immagineranno quindi una mobilità su treno elettrico ma opteranno per l’utilizzo dell’auto a benzina, sì perché quello elettrico è anche troppo costoso per molti.