Il Rapporto sulla Mobilità 2022 segna un +20% di passeggeri in treno e +9% sui bus rispetto al 2019. Ma il nostro resta uno dei cantoni più motorizzati
Il Ticino è un cantone che si muove sempre più con i mezzi pubblici. È quanto evidenzia il rapporto sulla mobilità 2022 presentato dal Dipartimento del territorio, il cui bilancio – a due anni dalla messa in esercizio della galleria di base del Monte Ceneri per il traffico passeggeri e dall’introduzione della nuova offerta di trasporto pubblico, che hanno migliorato notevolmente velocità, comodità e flessibilità degli spostamenti – è positivo.
Rispetto al 2019, anno scelto come confronto in quanto non influenzato dalla pandemia, il numero di passeggeri sui treni è aumentato del 20%. Un dato in netta controtendenza rispetto al calo del 6% registrato a livello nazionale nello stesso periodo. Cresce anche il numero di persone che utilizzano i bus che registra un +9% con differenze regionali: particolarmente toccato è il Locarnese, con un +29%, mentre l’aumento nel Bellinzonese è più contenuto, attestandosi all’11% in considerazione del fatto che non è più necessario effettuare il cambio treno a Giubiasco o Bellinzona. Anche per il trasporto su gomma la regione che ha visto l’aumento più importante è il Locarnese (+25%), ‘maglia nera’ il Mendrisiotto con una crescita limitata all’1%.
Laddove il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico è stato particolarmente importante, come nelle sezioni del Ceneri e di Cadenazzo, i volumi di traffico stradale sono rispettivamente rimasti stabili (-1%) e diminuiti (-5%) a fronte di un deciso aumento dell’utenza ferroviaria (+28% e +42%). Questi dati suggeriscono che la crescita della domanda di trasporto su rotaia sia il risultato di un duplice fenomeno: il trasferimento di utenza dalla strada alla ferrovia, in particolare per la sezione di Cadenazzo, e la generazione di nuovi spostamenti in treno.
Per quanto riguarda le aziende di trasporto ferroviario con un bacino di utenza locale, la linea ferroviaria Flp Lugano-Ponte Tresa, con 2,4 milioni di passeggeri, ha visto nel 2022 un aumento del 19,6% rispetto al 2021 ma una lieve diminuzione, del 3,6%, rispetto al 2019.
Stesso discorso per la linea Fart delle Centovalli (Locarno-Domodossola), sulla quale, fino al confine nazionale a Camedo, sono state trasportate 550’000 persone nel 2022 con un aumento del 16,7% rispetto al 2021 e un calo del 15,6% rispetto al 2019.
Globablmente, rispetto all’anno precedente, nel 2022 si registra un aumento generale della mobilità, sia in auto (salvo nel Locarnese che ha visto ridimensionarsi il forte afflusso turistico osservato negli anni caratterizzati dalla pandemia), sia con il trasporto pubblico.
Utilizzando come indicatore della mobilità il tasso di motorizzazione, ossia il numero di automobili immatricolate per mille abitanti, emerge che il Ticino è, ancora una volta, uno dei cantoni più motorizzati in Svizzera, con 632 veicoli ogni mille abitanti rispetto alla media svizzera di 540. Un aumento che è stato costante dal 2000 al 2016 stabilizzandosi negli anni più recenti, a eccezione delle Tre Valli che hanno invece fatto registrare una crescita più marcata rispetto alle altre regioni e dove il tasso è ancora oggi in aumento. Il Mendrisiotto continua a essere la regione ticinese con il tasso di motorizzazione più elevato (670), mentre il Locarnese e Valli rimane quella con il tasso più basso (596).
La mobilità ciclabile, che negli ultimi due anni aveva registrato un incremento senza precedenti, nel 2022 è rimasta generalmente stabile. In base ai dati delle cinque postazioni fisse di conteggio bici rispetto alle 24 totali installate dal Cantone, risalta particolarmente la diminuzione registrata per Locarno Ponte Maggia (-6,4%) e Minusio Verbanella (-13,0%), che nel 2021 beneficiavano ancora dell’effetto Covid con consistenti flussi turistici. Per le restanti postazioni il traffico giornaliero medio risulta essere relativamente stabile con variazioni minime.