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Precarietà mestruale

Cari Giovani e Governo, da quando esistono mammiferi, le femmine hanno mestruazioni. Solo dagli anni 1960 sono apparse le "serviette" igieniche e poi i tamponi. Ho ancora conosciuto le bende di tessuto attaccate col bottoncino ad una cintura, che si lavavano, asciugavano, riutilizzavano… Lavarle fa schifo? Certo: puzza e fa schifo, però questa è vita reale. Spesso la realtà fa schifo: pensate che lavare persone anziane, forse incontinenti o il vomito di latte cagliato o la diarrea di un bebè, sia rose e fiori? Pensate che al personale curante non possa venire il voltastomaco? È realtà. Le bende riutilizzate sono ecologiche, invece serviette e tamponi industriali sono monouso, fatti di materiali non definiti e certi contengono sostanze cancerogene. Il che significa che le donne mettono sostanze pericolose a contatto con le loro mucose più sensibili durante una settimana ogni mese. Questo materiale poco biodegradabile finisce nella pattumiera o nella fognatura… Per giovani sensibili all’ambiente e alla salute non c’è "precarietà mestruale", c’è scelta di buonsenso tanto più che andiamo verso tempi di penurie e risparmio e che i nostri problemi sono altri. Numerosi prodotti per l’"igiene intima" sono lussi recenti, non sempre innocui, per persone viziate in Paesi ricchi, facilmente sostituibili con acqua e sapone. Comunque è una opportunità di scambio con le donne del Terzo Mondo: loro, come fanno?