La scelta unilaterale di cancellare la tratta del battello di collegamento tra Porto Ceresio e Morcote, a far data dal prossimo anno solare, avrà delle conseguenze ecologiche di non poca importanza. La prima riguarda l’immissione di altre automobili sul territorio ticinese, gravando su una tratta viaria già sotto stress. La seconda concerne l’inquinamento atmosferico dovuto alle polveri sottili di cui il Ticino soffre costantemente da diversi anni. Presumiamo che le ragioni del taglio del servizio pubblico siano da ricercare in un morigerato contenimento dei costi di gestione e sul quale evidentemente nulla possiamo, ma l’uzzolo di far sentire la voce di un gruppo di utenti di questo servizio è importante, per diversi aspetti. Partiamo dai quei due chilometri e mezzo che dividono sul lago Ceresio i due comuni di frontiera. Se il Cantone avesse fatto un’operazione di comunicazione presso le tante aziende presenti sul territorio interessato, probabilmente oggi si avrebbero più passeggeri frontalieri. Ma questo non significa che si possa fare nei prossimi mesi. Molti lavoratori non sono a conoscenza del servizio in questione. Basti pensare a tutte le aziende insediate a partire dal comune di Figino fino a Grancia nelle quali lavorano molte persone che abitano nei comuni italiani a partire da Varese sino a giungere sulle rive del lago. Due chilometri e mezzo e dieci minuti di navigazione che gradualmente ridarebbero letteralmente "fiato" all’ambiente. Se poi, con una punta di orgoglio, si utilizzasse il battello riconvertito a propulsione elettrica allora l’impegno di aiutare a migliorare l’ecosistema in cui viviamo avrebbe senso e fungerebbe da sprone per incentivare questa lenta, ma inevitabile, transizione ecologica di cui tanto si parla a livello politico ed economico. Siamo coscienti dell’esiguità dei numeri in questione e della micro realtà di cui stiamo parlando: ma è dai piccoli passi, sostenuti con sacrificio e caparbietà, che possiamo cambiare le cose. Ce lo insegna la Storia. Due chilometri e mezzo in dieci minuti, sull’acqua. Continuiamo da qui.