È preoccupante il risultato dell’indagine pubblicata sul vostro giornale martedì 22.8.2023, secondo cui il 18% degli intervistati rinuncia sempre di più a beni di prima necessità a causa del costante aumento delle casse malattia. L’intervista propone diverse misure da scegliere per diminuire il costo delle casse malattia, tra cui la rinuncia all’obbligo dell’assicurazione di base o diverse rinunce di prestazioni. Ci sono però molte altre misure a corto termine, non menzionate, per diminuire i costi delle casse malattia per il ceto medio e le fasce più deboli.
A corto termine: cassa malattia unica sull’esempio della Suva; premi proporzionali al reddito; o, meglio ancora, casse malattia gratis, come nella maggior parte dei Paesi europei, in India, o a Cuba…; sovvenzionare gli interventi ambulatoriali alla stessa misura degli interventi stazionari degli ospedali.
A medio termine: molta più prevenzione primaria per le persone sane; introduzione della prevenzione secondaria per le persone malate; analisi e studi sull’insorgere, sulla prevenzione e sulla cura di malattie riguardo ai problemi sociali, ambientali, di genere, psicologici, e riguardo ai problemi del lavoro.
A lungo termine: servono ulteriori misure come per esempio la ricerca di terapie più efficienti, meno costose, ma non patrocinate dal finanziamento e dall’influsso dei grossi produttori di farmaci, p.es. alimentazione, rimedi già sperimentati con successo da decenni da pionieri senza il benestare delle riviste farmaceutiche; uscita dalla spirale della povertà, delle preoccupazioni o dello stress… E altre misure a lungo termine, come l’indipendenza della medicina.