I dibattiti

Il futuro di Campra merita un dibattito pubblico

Potrebbe esserci una soluzione in prospettiva, che richiede coraggio: sciogliere l’attuale società e far passare l’intera giurisdizione all’Ente pubblico

In funzione da fine 2019
(Ti-Press)
23 luglio 2023
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Per tutta una serie di ragioni sembra non esserci pace per il Centro nordico di Campra (ndr: di cui ‘laRegione’ ha compiutamente riferito nelle edizioni del 16 giugno, del primo luglio e del 12 luglio). Due ragioni in particolare sono oggetto di contenzioso fra le parti: la prima riguarda la mancanza di fondi sufficienti per completare il programma di investimenti che comprende tutto quanto circonda il bell'albergo inaugurato a fine 2019, ossia lo stabile tecnico verso la strada del Lucomagno che la speciale giuria ritenne indispensabile rinnovare nell'aspetto estetico, il piazzale circostante non ben definito e la presenza di alcune costruzioni vetuste che nell'insieme contribuiscono a degradare l'ambiente naturale di straordinaria bellezza. La seconda ragione è più istituzionale: la presenza di varie entità più o meno paritarie (la Centro sci nordico Campra Sa titolare della struttura d'accoglienza, lo Sci club Simano responsabile della parte tecnica e sportiva, il Comune di Blenio), con l'innesto della società (la prima è fallita un anno fa, una seconda la si sta cercando tramite concorso indetto dalla Sa) chiamata a gestire ristorante e albergo. Struttura questa che può funzionare a condizione che ci sia la giusta armonia fra le componenti. La qual cosa finora è stata problematica perché ognuna delle parti ha interessi propri e modalità differenti di interpretare lo sviluppo del Centro.

Ciò premesso, trovo davvero strano che in Val di Blenio non si senta in generale il bisogno di un dibattito aperto sul futuro di Campra (vedi l'esempio del Parc Adula, infine bocciato), e che spesso mal si sopportano interventi critici a mezzo stampa. Eppure un dibattito aperto è alquanto necessario, tanto più considerato che l'Ente pubblico si è fatto parte attiva elargendo circa la metà dell'investimento ammontante a oltre 16 milioni di franchi. E si evitino per favore certe assemblee litigiose e inconcludenti! Nel caso di un centro sportivo ci sono fior di esperti abituati a gestire realtà simili in tutta la Svizzera, che possono benissimo dare consigli utili su come gestire un centro di eccellenza quale quello di Campra.

Una struttura finanziata in modo importante con fondi pubblici ha l'obbligo di aprirsi a un dibattito e di porsi pubblicamente la seguente questione centrale: se intende proseguire alla bell’e meglio come finora, migliorando però i rapporti fra le parti in gioco, ma senza la pretesa di diventare un attore turistico e sportivo di valenza nazionale. Una soluzione, questa, che può trascinarsi per qualche tempo e con forze locali, ma che non ha i mezzi finanziari per compiere il salto qualitativo, anche perché è difficile pensare che l'Ente pubblico possa accordare altri crediti.

Potrebbe però esserci una soluzione in prospettiva, che richiede coraggio: sciogliere l’attuale società e far passare l’intera giurisdizione all’Ente pubblico. A esso deve spettare la responsabilità politica dell'intero Centro. In tal modo si potrà affittare a una società privata interessata l’intero pacchetto gestionale, che potrebbe occuparsi del comparto secondo criteri di efficacia e di efficienza come avviene ormai in diversi centri della Svizzera. Gli accordi fra enti pubblici e società private sono all'ordine del giorno, beninteso mediante opportune convenzioni e possibilità di ulteriori investimenti non necessariamente in infrastrutture, ma nell'animazione sia in inverno (e qui lo Sci club Simano potrebbe essere coinvolto), sia in estate.

Sinceramente credo che con l'attuale gestione vengano a mancare queste opportunità. Affinché l'investimento finora effettuato non risulti un passo più lungo della gamba, penso sia opportuno avviare una profonda riflessione in prospettiva.


*già presidente della giuria del concorso di architettura dell'albergo di Campra

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