Le tre semplici modifiche di legge su cui dovremo esprimerci il prossimo 18 giugno permetteranno ai commercianti che lo riterranno opportuno una maggior flessibilità operativa.
Se una prima modifica interesserà soprattutto i negozi in località turistiche grazie all’aumento della superficie (da 200 a 400 metri quadri) per il diritto alle deroghe di legge previste per le aperture domenicali, le altre due novità saranno un’opportunità per il commercio in tutto il cantone.
Grazie alla nuova normativa che darà ai negozianti la possibilità di sfruttare il margine già concesso dalla Legge federale per aumentare da 3 a 4 le domeniche di apertura all’anno, si avrà anche una semplificazione nell’ambito normativo eliminando di fatto la diversità cantonale rispetto al diritto federale.
Al contempo, la possibilità di prolungare di un’ora l’apertura dei negozi (ossia fino alle 19) nelle feste infrasettimanali non parificate alla domenica e nelle domeniche dall’Immacolata a Natale, offriranno più opportunità anche ai piccoli negozi per sfruttare appieno i momenti migliori su tutto il territorio cantonale.
Territorio in cui ci sono molteplici minuscole realtà che con estrema fatica e grande impegno cercano di affermarsi come luoghi di interesse turistico. Sono luoghi lontani dai centri commerciali, con una forte presenza di richiami storici e culturali, musei locali o piccole gallerie che generalmente sono aperti e visitabili soprattutto di sabato e di domenica. Oppure località discoste in cui la bellezza paesaggistica attrae una moltitudine di turisti nei fine settimana. Si tratta dunque di paesi con generalmente un turismo di giornata, ma con un grosso potenziale che purtroppo, sia a causa del fenomeno della centralizzazione dei servizi, che per svariati motivi legati a caratteristiche contingenti non riescono ad offrire ai turisti quella paletta di servizi, come i piccoli commerci, tipici delle classiche e riconosciute zone turistiche. Piccoli commerci che proprio grazie all’indotto dei visitatori riescono a sopravvivere in località magari poco popolate durante l’anno.
Pensiamo ad esempio alle località ricche di case secondarie, molto frequentate nei fine settimana e nella stagione estiva e invernale, periodi nei quali le belle giornate vengono sfruttate per stare all’aperto e il momento degli acquisti verrebbe volentieri traslato al rientro in tardo pomeriggio. Con la possibilità di aumentare di un’ora l’orario di apertura nei giorni festivi non parificati alla domenica come, ad esempio, S. Giuseppe, SS. Pietro e Paolo, o l’Immacolata, si instillerà un circolo virtuoso che potrebbe incentivare anche questo turismo locale. Si tratta di piccole modifiche di legge che offrono però ai commercianti che lo riterranno opportuno maggiore libertà per sfruttare appieno i periodi favorevoli alle loro attività e stimolare uno sviluppo economico più equilibrato su tutto il territorio.