Un certo professor Vallortigara, invitato da Athena Cultura, ha confermato che "gli esseri umani sono animali, una specie animale tra le altre con le sue peculiarità ma anche con tantissimo di comune con le altre specie ". La filosofa ebrea Hannah Arendt, in un suo volume di oltre duecento pagine dal titolo "Che cos’è la politica?" conclude il suo testo con la frase: "La politica è fare qualche cosa assieme". Ogni azione o opera associativa è per lei politica. Alla fine del 20° sec. risalgono le teorie della cosiddetta ‘fine della politica’, che alludono alla crisi del potere politico, in particolare nel contesto del declino della funzione dello Stato nazionale con riferimento alla progressiva affermazione di forme di potere diverse da quello politico (per es. il potere economico e mediatico) nella società. La guerra è l’evento più drammatico della politica. Non si manifesta sempre nelle forme tradizionali della guerra tra Stati, bensì attraverso forme più o meno inedite di guerra civile, di guerre umanitarie, di operazioni di polizia internazionale, di terrorismo transnazionale. Il suo sintomo più virulento è annunciato da una crescente disaffezione per la politica e la democrazia ‘dei partiti. La politica ha quindi perso uno dei suoi obiettivi fondamentali nella ricerca del bene comune, come strumento per la realizzazione della vita buona e virtuosa del cittadino, come arte e leva per la neutralizzazione dei conflitti tra individui e gruppi, come luogo della contrapposizione regolata di una pluralità di interessi ideali e materiali divergenti, radicati nella società civile. Nella situazione attuale e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, con l’affermarsi dell’imperialismo e la nostra sottomissione volontaria e incondizionata a quello americano, ogni atto politico è sottoposto al giudizio dell’imperatore. Oggi il presidente americano ha colmato il vuoto lasciato dall’abbandono delle fedi religiose. Ha sostituito le Chiese cristiane e l’Islam autopromuovendosi pontefice. Sancisce la scomunica, escludendo dal mondo civile interi popoli. Con metodi inquisitori decide arbitrariamente sull’essenza del bene e del male. Definisce, come un grande predatore, i confini entro i quali esercita liberamente e senza ostacoli la sua rapacità. Al suo passaggio lascia terrore, distruzione e sofferenza. Con ciò svanisce e si dissolve nel nulla il dettame liberale che prescrive il dubbio. Il presidente degli Usa dichiara dove sta il male e stabilisce, per combatterlo, la consistenza della pena o della sanzione, indipendentemente se essa provoca della sofferenza e disagio a persone innocenti e assolutamente non coinvolte in nessun modo nei due partiti in guerra. E ciò trascina e appassiona tutto un "occidente" che si autoproclama democratico annientando la libertà di pensiero. Decide sanzioni che il nostro Governo servilmente assume. Il Presidente americano e la servile Ue, con le sanzioni, hanno scardinato la libertà di commercio obbligando l’Europa a comprare il gas e il petrolio dagli Usa che lo estraggono dal loro territorio con metodi ecologicamente devastanti. Il nostro Governo federale con l’assenso esplicito di Ignazio Cassis, ha fatto chiudere la Gazprom a Zugo e messo ai margini la Germania. Schröder già Bundeskanzler socialista tedesco, presidente della Compagnia che forniva il gas a prezzo ragionevole all’Europa e con ciò difendendo la libertà di commercio e del principio liberale della concorrenza e il governo svizzero si sono visti costretti dalle sanzioni a comprare ogni bene nel negozio che decide Biden o fra poco Trump, mettendo in una grave crisi energetica la Svizzera e tutta l’Europa. Intanto già dall’inizio del conflitto nel mese di febbraio dello scorso anno la stampa più prestigiosa svizzera e ticinese hanno diffuso un odio virulento contro la Russia e proclamato eroe universale il signor Zelensky, un postino che visita compulsivamente le cancellerie europee per eseguire gli ordini dell’anziano pontefice Biden. Nella guerra devastante per il suo popolo si limita a mettere in atto un copione fornito dagli Usa. Il presidente ucraino chiede, senza vergognarsi, armi sempre più letali la cui fabbricazione e vendita garantisce profitti miliardari alle multinazionali che le fabbricano e le offrono sul mercato. Non ci sarà mai libertà, né fratellanza, né uguaglianza fintanto che esistono imperi. Il Consiglio federale, quando si assoggetta all’impero e riprende le sanzioni dell’Ue, umilia i cittadini della Confederazione e si abbassa al ruolo di valletto, rinnegando il passato antimperialista dello Stato e oltraggiando persino il mito secolare di Guglielmo Tell.