laR+ Il ricordo

Libraio

11 febbraio 2023
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Lo conoscevo da più di quarant’anni, ma non so quasi nulla di lui. Quindi non posso scriverne come di un amico. Eppure era prezioso. Per me Sergio Quarta era il libraio. Mi ricordo, come se fosse ieri, la sua prima libreria in Piazza Grande a Giubiasco, piccola e accogliente. Lui un po’ burbero e piuttosto assertivo. Quando parlava di Nietzsche mi metteva a disagio. Per me quel nome significava poco o nulla, semmai qualche stereotipo orecchiato qua e là. Tutta l’opera del filosofo tedesco era in via di traduzione presso la casa editrice Adelphi. Strani libri color pastello, con un logo che mi richiamava antiche incisioni rupestri. Libri belli che davano la voglia di tenerli in mano, di toccarli, di annusarli e, perché no, di leggerli. E fu così che mi innamorai di quell’angolo di libreria dedicata al catalogo Adelphi. Scartato d’emblée Nietzsche per timore del libraio, mi gettai a capofitto sull’abbondanza contenuta dell’editore milanese. In quegli anni il libraio era fondamentale per aggiornarsi sulle nuove uscite librarie, quindi era soprattutto attraverso i suoi gusti che formai i miei gusti letterari. Non penso di aver mai confessato a Sergio Quarta che anche nella mia libreria tutti gli Adelphi stavano assieme, divisi per collana. Per me il libraio è come il panettiere, non se ne può fare a meno. Grazie di cuore Libraio Sergio Quarta.