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Città e campagne, uscire dal vicolo cieco

18 maggio 2022
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Il consigliere nazionale Fabio Regazzi ha pubblicato su ‘laRegione’ dello scorso 12 maggio un eccellente articolo esprimendo varie pertinenti considerazioni, alle quali non posso che plaudire senza riserve, sui difficili rapporti fra centri urbani e regioni rurali (vedi pagg. 1/17). L’on. Regazzi parla anzi esplicitamente, fin dal titolo, di "attacco delle élites urbane". Queste ultime riescono, infatti, sempre più spesso, ad imporre le loro viste a tutti, credendo che il territorio rurale sia idilliaco esattamente come lo è nelle loro convinzioni che vedono nel lupo un esempio di innocuità e di... "gentilezza" e nell’orso un animale altrettanto innocuo, bonaccione e... "gentile", in base a descrizioni puramente libresche del tutto avulse dalla realtà. Finché si tratta solo di aspettative o di desiderata, poco male. Il guaio comincia quando dette "élites" pretendono di "dettar legge", ovvero di imporre le loro concezioni per via legislativa.

Pensiamo all’accettazione da parte di una maggioranza di votanti, reclutata principalmente nelle aree urbane, della cosiddetta "iniziativa Weber", che danneggia pesantemente il mercato immobiliare nelle regioni di montagna, oppure al rifiuto, da parte di una simile maggioranza, della legge sulla caccia, che avrebbe reso un po’ meno complicato l’abbattimento di un lupo, responsabile di attacchi al bestiame domestico.

Per uscire da questo vicolo cieco, una soluzione vi sarebbe. Per "tenere assieme" un Paese composito come la Svizzera, il legislatore ha opportunamente introdotto, il principio della "doppia maggioranza" (popolo e Cantoni), applicato alle modifiche costituzionali. Non è una grande garanzia a tutela delle minoranze, ma è l’unica che il nostro ordinamento preveda. Sarebbe pensabile anche l’introduzione di una maggioranza qualificata (ad es. del 52%). Si potrebbe inoltre prevedere, sempre a tutela delle minoranze, di applicare dette regole ad esempio anche nel caso di referendum contro leggi votate dal Parlamento con maggioranze inferiori ai 2/3.