Sono trascorsi oltre due mesi dall’invasione russa in Ucraina, con un susseguirsi di episodi drammatici, inumani. Dopo il mio scritto d’inizio aprile, la guerra va intensificandosi nella direzione che purtroppo prevedevo. Non sono esperto di tattiche militari, ci mancherebbe, però ‘qualcosa’ mi sembra chiaro.
Dopo l’annessione della Crimea alla Russia del 2014 (primo evento della crisi russo-ucraina), Putin e i suoi seguaci sanguinari puntano alla conquista del Donbass (coincidente con le regioni di Donetsk e Lugansk) e della città di Mariupol (importante sbocco sul Mar d’Azov) ormai rasa al suolo. Allo stato attuale della guerra, credo che la Russia punti, a breve termine, alle suddette conquiste, vittorie (effimere?) da esibire, certamente con tanta enfasi, al popolo russo nella parata del 9 maggio, giorno della Grande vittoria nei confronti dei nazi-fascisti. La ‘tregua’ si limiterà al 9 maggio, dopo di che il prossimo obiettivo di Putin (sarei contento di sbagliarmi…) sarà Odessa, chiudendo così il cerchio nella parte sud-orientale dell’Ucraina, senza dimenticare la Transnistria (allora sì che la guerra potrebbe avere una deriva pericolosissima) ed evidentemente Kiev.
Fino a quando si andrà avanti? Personalmente penso che più la guerra continuerà, più emergerà la maggior forza militare russa, anche perché l’Occidente (Usa in primis) non sta facendo niente per la pace. Anzi, l’invio di armi all’Ucraina serve solo a illudere Zelensky che vincerà la guerra, irritando nel contempo Putin, il cinico-narcisista-autocrate che ha ben altri pensieri nella testa: lo sterminio dell’Ucraina, alla luce anche dell’abbattimento dell’incrociatore Moskva, fiore all’occhiello della flotta russa del Mar Nero.
Cosa dobbiamo aspettarci in un futuro prossimo? Da Putin non mi aspetto certo una resa incondizionata e nemmeno concordata. L’Ucraina smetterà di combattere fino a esaurimento delle forze militari. Le guerre finiscono tutte (o quasi) così. Ciò che mi (ci) fa paura è Putin che, se messo in una condizione disperata, potrebbe agire con provvedimenti irrazionali (vedi interventi con armi nucleari, ciò che porterebbe al coinvolgimento di tutto l’Occidente).
L’unica cosa che rimane da fare è mettere i belligeranti nelle condizioni di sedersi a un tavolo per una trattativa di pace. Considerata la debolezza dei principali Stati della Ue, saranno sempre i tradizionali nemici della Russia, ovvero gli Usa, a decidere, se lo vorranno, di promuovere un incontro tra Washington e Mosca o, e non mi meraviglierebbe, un intervento indiretto della Cina.