Nella Svizzera tedesca non si vuole dunque seguire il modello ticinese, che con l’iniziativa Vivi il tuo Ticino
A quarantotto franchi invece di novantadue sul Titlis andata e ritorno? Quest’anno si può. Se si risiede in Svizzera. E si possiede un abbonamento a metà prezzo delle FFS. Viva il nostro paese, verrebbe da dire, che nel 2020 a causa del Covid permetterà finalmente ai suoi abitanti di godere appieno delle proprie bellezze. La mancanza degli ospiti asiatici, provenienti soprattutto da India, Cina e paesi arabi, sta costringendo i luoghi turistici più ambiti della Svizzera tedesca ad aprirsi ai visitatori indigeni. Ed ecco allora il direttore degli impianti di risalita del Titlis presentarsi in TV, felice di offrire la sua imponente montagna a prezzi scontati. Ed ecco il cantante “alpino” Marc Trauffer, testimonial della Jungfraujoch, sorridere ai giornalisti presenti mentre taglia il nastro ufficiale di riapertura. Questa attrazione, che di solito ha il 90% di visitatori stranieri (pari a ben 700'000 persone all’anno dalla sola Asia), in questi giorni appare desolata. Qui la strategia è però diversa e di generosità verso i compatrioti neanche l’ombra: il direttore, Urs Kessler, non parla affatto di ribassi ma, al contrario, di una consapevole rinuncia – pensate un po’ – a possibili rialzi. Dal momento che la stagione è ormai “persa”, tanto vale non tentare di salvare l’insalvabile facendosi pagare di più. E non è il solo a pensarla a questo modo: come lui anche i responsabili degli uffici turismo dei Grigioni e del Vallese sono disposti a concedere qualche offerta speciale, ma non a scendere davvero con i prezzi. Della stessa opinione è anche Jürg Stettler, direttore dell’Istituto di economia turistica presso l’Università di Lucerna, convinto che sarebbe in seguito difficile riportare i costi al livello attuale, senza la certezza di realizzare davvero più pernottamenti. Nella Svizzera tedesca non si vuole dunque seguire il modello ticinese, che con l’iniziativa Vivi il tuo Ticino finanziata da Banca Stato, e accolta con ottimismo dal direttore di Ticino Turismo Angelo Trotta, regalerà sconti in alberghi e ristoranti ai residenti. Al di là delle Alpi si vuole dunque puntare sul turismo locale, senza però premiare davvero chi deciderà di trascorrere l’estate tra i fiumi, i laghi e le montagne di casa. Un calcolo senza dubbio cinico, viste le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando in queste settimane. Un calcolo destinato all’insuccesso, si potrebbe pensare. Ha ragione Stettler quando afferma che la natura temporanea del ribasso non verrebbe percepita come tale? Eppure questo è stato e continua a essere un anno eccezionale e la popolazione lo sa, visto che lo vive sulla propria pelle. Per fortuna gli impianti del Titlis non sono gli unici a mostrare qualche timido sprazzo di generosità: a Zugo per gli ospiti degli hotel c’è la Zug Card, mentre ad Andermatt le teleferiche sono gratuite a partire da due pernottamenti. Si comunque può fare di più. In attesa del ritorno gli emiri…