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L’affossamento popolare del progetto di fusione tra i Comuni di Morbio, Vacallo e Chiasso risale al 2008; e bisogna ammettere che la ferita brucia ancora. Tentativi di rilanciarlo sono venuti da Chiasso ma, come riferisce 'laRegione' del 26 febbraio, “dai Comuni vicini nessuno coglie l’assist”. Nessun interessato? Il fatto è che Chiasso punta più che altro a una fusione puramente amministrativa, forse ritenendo che volando più basso sia più facile convincere i cittadini dei Comuni vicini. È un approccio che ha un suo fondamento, ma a mio avviso un approccio sbagliato.
È vero che già oggi il Comune di confine offre servizi di qualità a tutta la regione. Penso a talune attrezzature sportive come la piscina e la pista di pattinaggio, e alle offerte culturali elargite in particolare dal Cinema Teatro, dallo Spazio Officina e dal m.a.x museo. Ritengo però importante richiamare che tra i motivi che hanno portato alla sconfessione popolare, vi è il fatto che il progetto sottoposto a votazione era definito dagli avversari poco innovativo, senza alcun valore aggiunto. Per questo sostengo che una fusione puramente amministrativa non abbia, anche oggi, una possibilità di riuscita.
Occorre invece delineare una possibilità di sviluppo. Dapprima bisognerebbe procedere a una seria e approfondita analisi della situazione esistente, che contenga un ventaglio di proposte di rilancio. Solo per dare un'idea, si potrebbe creare un centro di studi altamente specializzato sui vari aspetti dell’inquinamento, oppure, sfruttando l’effetto frontiera, su multiculturalismo e integrazione. Sarebbe già un grosso risultato se nella prossima legislatura i Municipi interessati avviassero questo studio preliminare.