Quante volte ci è già capitato di sentire in televisione o alla radio politici che narrano di "misure concrete", di "interventi concreti e precisi", di "programma concreto e definito". Per quanto mi faccia piacere che ci sia l’ambizione, o almeno la volontà di proporre soluzioni efficaci ai problemi che attanagliano il nostro Cantone, spesso la concretizzazione rimane un miraggio. È proprio per quest’ultima ragione che mi decido ad elencare alcune misure urgenti che vorrei portare in Parlamento, non perché manco d’immaginazione, ma perché ritengo che queste ultime rispecchino oggettivamente il mio pensiero. Dunque: basta al precariato generalizzato; sì a una settimana lavorativa di quattro giorni a parità di salario; sì al ripristino della supremazia dei servizi pubblici; sì all’introduzione di un controllo pubblico sui prezzi dei beni di prima necessità e sì alla riduzione dei premi di cassa malati; sì al rafforzamento dell’Avs e sì all’eguaglianza salariale tra uomo e donna.