Verso le comunali del 5 aprile
Ecco le risposte al nostro questionario di Matteo Mozzini, candidato al Consiglio Comunale per il comune di Bellinzona sulla lista PLR.
45 anni, ingegnere meccanico, ho lavorato nella ricerca e sviluppo di una multinazionale. Dal 2014 sono vicedirettore della formazione superiore nella sede dell’arti e mestieri. Sono allenatore e responsabile dei tornei internazionali per i GDT Bellinzona e membro di comitato della Mangiainsem.
… pochi soldi* ma molte parole, per sottolineare la qualità di vita di Bellinzona e la concretezza dei bellinzonesi, che in pochi anni stanno trasformando la capitale. * ca. 200.-
NO, se legato all’aviazione di linea. SI, se concettualmente rivisto. Compagnie e progetti si sono susseguiti ma purtroppo anche somigliati, sia nelle idee sia nei risultati. È ora di cambiare strategia e sfruttare in altro modo un luogo che può e deve avere un ruolo importante per tutto il cantone.
Bellinzona ha optato per un approccio aggregativo condiviso, che si sta dimostrando vincente. Speriamo stimoli la riflessione nel locarnese, un’altra regione con grande potenziale.
In qualità di docente e di vicedirettore affermo senza indugi che la scuola ha bisogno di strumenti didattici efficaci, non di dispositivi elettronici di intrattenimento (ovvero di distrazione).
SI, dal momento che permette di vivere a parecchie persone. Scompare il “magnan” e appare il “gamer”, scarseggiano i “maniscalchi” e abbondano gli “influencer”. È solo l’evoluzione dei tempi.
L’edilizia va favorita quando risponde a un bisogno e rallentata quando diventa speculazione. Sono per un’edilizia di qualità che consideri funzionalità, benessere e impatto sul territorio. Rinnovare edifici e riqualificare quartieri permette spesso di soddisfare le esigenze senza costruire ex-novo.
La cultura permette di crescere intellettualmente e moralmente, quindi non è mai troppa. Ogni comune deve promuovere la cultura, ma è essenziale un coordinamento sovracomunale. In questo senso ritengo che in Ticino l’offerta culturale sia elevata, in particolare se rapportata alla popolazione.
Il comune non deve vivacizzare la movida ma permettere che associazioni, esercenti e cittadini possano farlo senza ostacoli legali, amministrativi e logistici. Per creare questo contesto favorevole è necessario promuovere il dialogo fra le parti per individuare le misure più efficaci.
Avanti. Le nuove tecnologie sono spesso accompagnate da disinformazione e timori, in questo caso infondati. Preoccupiamoci piuttosto di fonti di radiazioni ben maggiori come il Wi-Fi domestico o il Bluetooth degli auricolari senza fili che mettiamo dentro le orecchie, vicinissimi al cervello.
NO, se come unica e illusoria panacea. SI, se affiancata da altre misure. I problemi di traffico della regione non saranno risolti da una terza corsia bensì da un approccio più articolato che comprenda anche la riduzione del traffico pendolare tramite il potenziamento del trasporto pubblico.
Bellinzona sta lavorando molto bene in questo senso, potenziando il trasporto pubblico, favorendo la mobilità lenta e promuovendo l’energia verde tramite l’Azienda Multiservizi AMB. Direi di non sentirsi arrivati ma di continuare in questa direzione.
Perché Bellinzona dimostra un ammirabile dinamismo e un’elevata progettualità (polo biomedicale, parco tecnologico, mobilità pubblica, possibilità di svago, …) che necessità di consiglieri comunali sempre più formati e competenti, in grado di comprendere e supportare il lavoro dell’esecutivo.
Manca la vitalità quotidiana non legata agli eventi. Commerci, esercizi pubblici e cittadini hanno bisogno di una decisa volontà politica di rivitalizzare la città a favore delle famiglie, dei giovani ma anche degli anziani, che devono poter godere della città che hanno contribuito a creare.
Tutti coloro che dimostrano attaccamento alla città e ai suoi quartieri e sono disposti ad affrontare i temi con serietà e pragmatismo.
Tornino a prevalere il protagonismo e i litigi a scapito del dialogo, del confronto e della collaborazione che la “grande” Bellinzona e i veri bellinzonesi hanno dimostrato di possedere.