Verso le comunali del 5 aprile
Candidata al Municipio, Stabio C’è, Stabio
La nostra affermazione relativa a uno dei fondamenti su cui si basa la politica di Stabio C’è, ovvero “la necessità di proporre un’alternativa a una politica poco soddisfacente”, acquista un indubbio valore dopo le recenti affermazioni apparse sulla stampa da parte di candidati del Plr. Si legge su ‘laRegione’ del 21 e del 22 febbraio quanto sostenuto da due esponenti del Plr circa la necessità di intervenire per migliorare la situazione del transito dei pedoni a ridosso della stazione ferroviaria di Stabio. Ebbene, con molto interesse non solo condivido la suggestione espressa riguardo il disordine esistente a ridosso del passaggio pedonale che porta alla stazione (passaggio già “ritoccato” nel corso di questa legislatura per volere dell’attuale Municipio), ma ricordo che a suo tempo, di fronte al progetto, si era guardato con attenzione a una serie di particolari a corollario di questa nuova entità, affinché essa potesse inserirsi e collegarsi col centro del paese in modo appropriato e urbanisticamente opportuno.
Era stata immaginata una struttura ben diversa dall’attuale semaforo. Alcuni incontri con architetti, aperti a problemi di questo tipo, e la volontà di accostare al team dirigente preposto all’esecuzione dei lavori, un politico facente parte dell’esecutivo comunale, davano la certezza che si potesse introdurre ogni accorgimento adatto a meglio garantire i cittadini sulla funzionalità dell’esecuzione. Il cambio di legislatura, in quel periodo, ha compromesso la costituzione di un coordinamento tecnico-politico nell'esecuzione dei grandi lavori pubblici e ha stroncato ogni velleità in questa direzione.
Oggi ci troviamo di fronte al drammatico risultato di una cecità politica che non solo in questo caso, ma anche in altre evidenti realtà (nuova scuola dell’infanzia), manifesta le sue conseguenze.
Nelle legislature scorse è stato escluso in modo assoluto il confronto delle idee, ritenendo l’avversario politico solo un personaggio da combattere e magari eliminare. Questo atteggiamento, sostenuto prevalentemente dagli esponenti del Plr, ha prodotto gravi risultati negativi per tutta la cittadinanza, che ha bisogno invece di prospettive sane a tutti i livelli.
Risultato: scadente qualità nella vivibilità e addirittura nella sicurezza; scomposto, disarmonico e insufficiente sviluppo urbanistico, scadente ricorso a rimedi tardivi, scadenti e inutili tentativi di riduzione dei costi iniziali a fronte di disordinati e costosi investimenti per dei correttivi postumi.
Il “Miglior uso del denaro pubblico” da noi affermato, comprende anche un’oculata visione di insieme per spendere opportunamente e con soddisfazione, ottenendo risultati all’altezza dei tempi e dei bisogni precisi dei cittadini di oggi.
Una riflessione e un confronto comune tra le varie posizioni politiche avrebbe potuto consentire una soluzione fin dall’inizio, invece di essere a distanza di anni costretti a chiedersi la ragione di un’opera così poco funzionale.