La gara avrebbe dovuto celebrare il definitivo ritorno alla normalità, ma i 26 nuovi casi suggeriscono cautela anche in vista dei Giochi invernali
Il Covid tiene ancora sulle spine la Cina con l’emergere di nuovi focolai ed a farne le spese è stata la maratona di Wuhan, rinviata all’ultimo momento. La gara, che era in programma oggi, avrebbe dovuto celebrare il definitivo ritorno alla normalità nella città dove il coronavirus si affacciò per la prima volta. Per le autorità, invece, è il momento della cautela: bisogna scongiurare una recrudescenza dell’epidemia, perché tra poco più di due mesi Pechino ospiterà le Olimpiadi invernali.
Nelle ultime 24 ore in Cina sono stati segnalati 26 nuovi contagi: numeri contenuti, se si considera quanto accade in altri Paesi del mondo, ma sufficienti, secondo il governo, per rafforzare la tolleranza zero nei confronti del Covid. Con tracciamenti di massa nelle zone più colpite e chiusure mirate. Tra le altre cose, sono stati sospesi i viaggi organizzati in cinque regioni a più alto rischio. Mentre alcune città, tra cui la capitale provinciale di Gansu, Lanzhou, e parti della Mongolia interna, hanno sospeso anche i servizi di autobus e taxi.
“Il rischio di un’ulteriore diffusione dell’epidemia continua ad aumentare”, ha avvertito Mi Feng, portavoce della commissione sanitaria nazionale. La maggior parte dei contagi, è stato spiegato, è stata provocata da un ceppo della variante Delta importata con alcuni gruppi turistici. E con il procedere dei test aumenteranno anche i positivi.
La ripresa dei contagi ha messo in allarme anche gli organizzatori della maratona di Wuhan. Che hanno deciso di rinviarla appena un paio di giorni prima dell’appuntamento. Alla corsa erano attesi 26mila partecipanti, che avrebbero dovuto attraversare la metropoli della provincia centrale dell’Hubei. Una festa mancata, che avrebbe scacciato le ombre di quel dicembre del 2019, quando un misterioso virus si affacciò nel mercato ittico cittadino, scatenando una pandemia in meno di tre mesi.
Un’altra maratona, quella in programma a Pechino il prossimo fine settimana, a questo punto rischia di saltare o comunque di essere rinviata, secondo quanto riportato dai quotidiani locali. Ma nella capitale ci si preoccupa soprattutto perché tra 100 giorni, il 4 febbraio 2022, scattano i Giochi invernali. Le misure di contenimento saranno rigide: niente spettatori stranieri, vaccino obbligatorio per il pubblico e per gli atleti, che dovranno anche sottoporsi ad una quarantena di 21 giorni all’ingresso nel Paese. Mentre ai residenti vengono somministrati ulteriori richiami del vaccino, a partire dal personale ad alto rischio.
Il governo cinese punta molto sulle Olimpiadi di febbraio, che saranno una vetrina in una fase di forti tensioni internazionali, soprattutto con l’Occidente. E tutto dovrà andare alla perfezione. Non è un caso che gli organizzatori dei Giochi abbiano ammesso di dover affrontare una “grande pressione” a causa del riemergere dell’epidemia.