A oltre un anno dai Giochi invernali in Cina, il comitato organizzatore lancia una serie di gare con tanto di giornalisti, per testare le norme anti Covid
Il comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Pechino ha lanciato una serie di eventi di prova nella capitale, per testare l'efficacia del protocollo per garantire la sicurezza di atleti, delegazioni e di tutti coloro che saranno coinvolti nei Giochi che si apriranno a febbraio 2022.
A tale scopo, gli organizzatori hanno previsto di eseguire da dieci giorni di test in cinque siti che ospiteranno alcune delle discipline sportive olimpiche e paralimpiche, tra cui hockey, curling e pattinaggio artistico e di velocità, con il coinvolgimento di atleti (tutti cinesi, evidentemente, a causa delle restrizioni Covid) e giornalisti, anche per testare la copertura dei media. Tra varie misure adottate ci sono gli schermi di plexiglas che separeranno atleti e giornalisti nella "mixed zone" dove le interviste sono abitualmente fatte a distanza ravvicinata, come pure le sale stampa ridotte con un rigoroso distanziamento sociale da rispettare.
L'iniziativa è considerata un passo importante in vista del 2022, dopo che il presidente del Cio Thomas Bach, a metà marzo, aveva dichiarato che «un boicottaggio dei Giochi olimpici non ha mai portato a nulla», alludendo alle richieste di boicottaggio sulle accuse della violazione dei diritti umani degli uiguri e di altre minoranze musulmane dello Xinjiang. Lo stesso Bach, visitando i siti olimpici nel mese di febbraio, aveva parlato di un «quasi miracolo», apprezzando i lavori quasi del tutto completati per ospitare i Giochi, malgrado l'emergenza del Coronavirus.