Dopo il caso di Wuhan sotto accusa il commercio di fauna selvatica
New York - Il capo della Convenzione sulla biodiversità dell'Onu ha chiesto un divieto globale sui mercati della fauna selvatica - come quello di Wuhan, in Cina, che si ritiene sia stato il punto di partenza dell'epidemia di coronavirus - per prevenire future pandemie. Elizabeth Maruma Mrema, segretaria esecutiva ad interim della UN Convention on Biological Diversity ha detto che i paesi dovrebbero agire per evitare future pandemie mettendo al bando i mercati che vendono animali selvatici vivi e morti per il consumo umano.
Mrema si è detta anche ottimista sul fatto che il pianeta prenderà più seriamente le conseguenze della distruzione del mondo naturale sulla scia dell'epidemia di Covid-19 quando i paesi torneranno a negoziare il quadro post-2020 per la biodiversità.
"Preservare ecosistemi e biodiversità ci aiuterà a ridurre la prevalenza di alcune di queste malattie - ha spiegato - Il modo in cui coltiviamo e utilizziamo il suolo, in cui proteggiamo gli ecosistemi costieri e in cui trattiamo le nostre foreste rovineranno il futuro o ci aiuteranno a vivere più a lungo".