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Como mette in vendita alcuni ‘gioielli di famiglia’

Nel piano triennale (2025-2027) di alienazione allestito a Palazzo Cernezzi, c'è anche l’ex centro migranti di via Sacco e Vanzetti di Prestino

Una veduta della sede istituzionale di Como
(Ti-Press/Archivio)
7 novembre 2024
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Il Comune di Como ha deciso di vendere alcuni “gioielli di famiglia”, fra cui l’ex centro migranti di via Sacco e Vanzetti di Prestino, chiuso il 31 dicembre 2018, a seguito di una decisione presa da Palazzo Cernezzi e avallata dal Viminale. Vicesindaco di Como all'epoca era la leghista Alessandra Locatelli, attuale ministro per la disabilità, ministro dell'Interno Matteo Salvini, che sempre nel 2018 decise anche la chiusura del centro migranti di via Regina Teodolinda a Como, gestito dalla Croce Rossa e dalla Caritas diocesana.

Negli anni in cui è rimasto aperto (2015-2018) il centro di Prestino ha accolto in media una settantina di migranti, soprattutto pachistani e nigeriani. Nella struttura di via Sacco e Vanzetti oltre a una decina di operatori erano attive (a titolo gratuito) numerose figure professionali che si alternavano: un medico, due infermiere, due psicologi, un informatore legale e tre mediatori culturali. Sino al marzo dello scorso anno l'ex centro migranti è stato assegnato al settore politiche sociali di Palazzo Cernezzi, ma è rimasto inutilizzato. Nessuno ha pensato di (ad esempio) trasformarlo in un dormitorio per senzatetto di cui a Como si avverte un pressante bisogno (ma non per tutti, incominciando da coloro si sono succeduti alla guida di Palazzo Cernezzi).

Dalla vendita della struttura di via Sacco e Vanzetti la città di Como spera di incassare 2 milioni e 500mila euro. Nel piano triennale (2025-2027) di alienazione ha inserito anche lo storico cineteatro Politeama, inaugurato nel 1910 è chiuso dal 2005: i segni dell'abbandono sono evidenti. Per la prossima asta servono 3 milioni e 820mila euro. In vendita anche due scuole, due aree e 125 posti auto coperti in via Castelnuovo. Servono oltre 8 milioni e mezzo di euro per acquistare i gioielli di famiglia che Rapinese, sindaco di Como, ha deciso di mettere sul mercato.