A Como ci saranno 36 posti letto a disposizione. Da metà novembre i locali saranno però destinati all'assistenza per i senzatetto
Da domenica 1° ottobre l'ex caserma dei carabinieri di via Borgovico, a Como, diventerà un centro per migranti con 36 posti letto, gestito dalla Croce Rossa. Su sollecitazione della Prefettura, gli spazi sono stati messi a disposizione dell'Amministrazione provinciale, proprietaria degli stabili che per decenni hanno ospitato il comando provinciale dell'Arma.
Sono gli stessi locali utilizzati per l'Emergenza freddo: l'assistenza nel periodo invernale ai senza dimora (oltre duecentocinquanta quelli in città), una realtà che a Como in questi giorni è tornata di drammatica attualità con la tragica storia del 78enne clochard francese morto carbonizzato nel sottoscala di un palazzo di Piazza Duomo, trasformato in rifugio notturno. Insomma, due iniziative che hanno in comune la volontà di non scansare gli ultimi: solo che gli spazi a disposizione non consentono una coabitazione.
E la scelta, per certi aspetti dolorosa, anche perché nelle prossime settimane crescerà la pressione dei migranti sulla frontiera con ricadute su Como, dalla Provincia è già stata fatta: dal 16 novembre i locali dovranno essere nella disponibilità della rete di enti e associazioni che si occupano dell'assistenza dei senzatetto.
Nel frattempo, però, ancora nessuna certezza su Emergenza Freddo, in quanto Palazzo Cernezzi non ha fatto conoscere le sue intenzioni. Il sindaco Alessandro Rapinese, che quando in comune era all'opposizione aveva promosso una raccolta di firme contro l'accoglienza dei senzatetto, lo scorso anno aveva dichiarato che il Comune per l'emergenza freddo non avrebbe messo un solo euro. Non sembra aver cambiato idea. Così come non hanno cambiato idea alcune parrocchie di Como che quest'anno, nell'ambito del progetto Betlemme, nei prossimi mesi ospiteranno 25 clochard.