Sempre più ditte con residenze fiscali estere non giustificate. Molti i sequestri di valuta e di lingotti d'oro non dichiarati
Un giro d'affari fraudolento per oltre 320 milioni di euro. È un dato contenuto nel bilancio annuale della Guardia di finanza di Como illustrato dal comandante provinciale, colonnello Giuseppe Coppola, in occasione del 259esimo anniversario della fondazione delle “Fiamme Gialle”, dal quale emerge anche che rispetto agli anni scorsi sono in ripresa i reati legati alla vicinanza con il Canton Ticino.
Si segnala anche un fenomeno per certi aspetti nuovo, peraltro in forte aumento, quello di aziende comasche con “residenze fiscali all'estero”, perlopiù in Ticino, che dagli accertamenti svolti non sono risultate giustificate. Aziende con una base imponibile per oltre 40 milioni di euro, sulla quale non sono state pagate tasse. Complessivamente alle dogane comasche-ticinesi, nel 2022 e nei primi cinque mesi di quest'anno, sono stati sequestrati 30 milioni di euro, la maggior parte dei quali rientravano in Italia.
Ammonta invece a oltre 200 milioni di euro la valuta intercettata in dogana a diverse centinaia di persone che hanno evitato il sequestro dei soldi di cui erano in possesso (mediamente 20mila euro a testa) pagando una multa, tutto sommato contenuta. Un'altra voce interessante, contenuta nel bilancio delle Fiamme Gialle lariane, da sempre attente sentinelle dei traffici transfrontalieri, è quella riferita all'oro che nel corso di decenni ha fatto scorrere fiumi di inchiostro. Non siamo agli anni d'oro del metallo giallo contrabbandato dal Canton Ticino (o portato oltre frontiera per essere trasformato in lingotti da mettere al sicuro in caveau), ma il sequestro di 76 chilogrammi in poco meno di 18 mesi sta a certificare che in tempi difficili come quelli attuali, dovuti alla guerra in Ucraina, che ha fatto schizzare verso l'alto l'inflazione, il lingotto (più o meno grande) è tornato a essere il bene rifugio per eccellenza.
Ultime annotazioni per sottolineare che sono stati scoperti 103 evasori totali e denunciati 307 soggetti per reati fiscali, riferibili all'utilizzo di fatture false, all'occultamento delle scritture contabili e all'omessa dichiarazione dei redditi. Le denunce hanno portato al sequestro per oltre 70 milioni di euro. Infine, nell'ambito del contrasto alla contraffazione e alla tutela del made in Italy, sono stati sequestrati, perlopiù alla dogana di Brogeda, 130mila prodotti, soprattutto capi d'abbigliamento e ricambi d'auto.