Nel bilancio della GdF di Como spiccano sostanze stupefacenti, traffici di valuta e contrabbando
Oltre quattro quintali di sostanze stupefacenti (tra cui 342 chilogrammi di marijuana e hashish) sono stati sequestrati dal 1° gennaio 2023 al 31 maggio di quest'anno dalla Guardia di Finanza di Como. Un dato che conferma che spaccio e consumo di droga sono in crescita, e ciò lo si deve anche al fatto che un numero crescente di tossicodipendenti ticinesi acquista stupefacenti nei tristemente noti ‘boschi della droga’. Fra gli oltre 400 consumatori segnalati al Prefetto di Como, una trentina sono ticinesi.
Se il ‘pianeta droga’, con tutte le sue drammatiche implicazioni, continua a essere il fenomeno più allarmante, il bilancio delle Fiamme gialle lariane illustrato nel pomeriggio di mercoledì 26 giugno in piazza del Popolo dal comandante provinciale, colonnello Michele Donega (arrivato a Como lo scorso settembre), evidenzia risultati connessi alla vicinanza con il Canton Ticino. A partire da un fenomeno che nel corso degli anni ha fatto scorrere un fiume di inchiostro: il traffico di valuta. I valichi comasco-ticinesi, soprattutto Brogeda, Ponte Chiasso-strada e la stazione internazionale di Chiasso per decenni hanno rappresentato un passaggio (quasi) obbligatorio dei capitali in fuga dei ‘risparmiatori’ italiani verso le banche ticinesi, soprattutto quelle di Lugano. Nel periodo preso in considerazione dalla Gdf, nel corso di 1'961 controlli sulla circolazione di valuta sono state accertate illecite movimentazioni per oltre 22 milioni di euro, che hanno consentito di accertare 746 violazioni, nonché il sequestro di valuta, titoli e certificati contraffatti per 2 milioni di euro. Numeri decisamente distanti rispetto a quelli di una decina di anni fa. Il traffico di valuta sembra seguire altre strade.
Sul versante del contrabbando si segnala il sequestro di una cinquantina di orologi di marca e alcuni chili di oro. Ma è anche la criminalità economica che si manifesta nell'attività della Gdf lariana. Sono stati individuati 132 evasori totali, sono stati scoperti anche 18 casi di evasione fiscale internazionale, riconducibili a organizzazioni occulte, a residenze fiscali fittizie e all'illecita detenzione di capitali oltreconfine (principalmente in Canton Ticino). Per i reati tributari sono state denunciate 214 persone, alle quali sono stati sequestrati beni per 57 milioni di euro.
La collaborazione con la Procura europea, con la quale sono state sviluppate 8 indagini a carico di 13 persone, ha portato al sequestro di beni per 50 milioni di euro. In materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono state denunciate 36 persone, ritenute responsabili di operazioni illecite per 22 milioni di euro. Da ultimo, ma non per questo di minor importanza, la scoperta di lavoratori ‘in nero’ o, in quanto stranieri, irregolari. Nel Comasco sono stati 330.