Per risolvere il problema dello spaccio organizzato nel Parco Pineta di Tradate si progetta anche di rivalutare la zona con piste ciclopedonali
Il problema dello spaccio sistematico di stupefacenti nei boschi a poca distanza dal confine col Ticino e frequentati anche da tossicodipendenti ticinesi è noto da tempo. Ampie aree boschive sono occupate da bande bene armate di spacciatori di cui la maggior parte di origine maghrebina, coadiuvate da una rete di vedette e "sentinelle", spesso tossicodipendenti che in cambio della dose tengono sotto controllo la zona. Fra queste zone, una delle più coinvolte dal fenomeno è il Parco della Pineta tra Appiano Gentile e Tradate, un'area boscosa estesa su un territorio di oltre 48 chilometri quadrati a cavallo fra le province di Como e Varese e a poca distanza dal confine. Dopo il recente incontro fra gli amministratori locali e il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, il programma di bonifica dei "boschi della droga", è sul punto di fare un salto di qualità, in particolare per quanto riguarda proprio il Parco Pineta, per il quale si pensa all'intervento dell'esercito.
Come riporta La Prealpina citando il presidente della Provincia di Varese Marco Magrini, c'è la disponibilità dei carabinieri della vicina Solbiate Olona per svolgere esercitazioni nella Pineta. Uno scenario che, come commenta al portale il sindaco Giuseppe Bascialla, può diventare «Un deterrente decisivo contro chi si appropria indebitamente del territorio». Allo studio anche un sistema di videosorveglianza dei sentieri che si inoltrano nelle zone di bosco più fitto, ma anche progetti non solo di controllo ma di rivalutazione del territorio, come la creazione di una rete di piste ciclopedonali e l'idea di coinvolgere Trenord per la vendita di biglietti a prezzi agevolati ai ciclisti che viaggiano verso la stazione di Tradate. L'obiettivo è dunque da una parte quello di migliorare il controllo del territorio con azioni che facciano da deterrente, dall'altro di rendere la zona della Pineta meno appetibile per gli spacciatori aumentando la presenza e la frequenza da parte dei cittadini, restituendo ad essi le zone attualmente invase dai pusher.