Settecentonovanta milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla media 2006-2020: il calo equivale al 73,3%
Nelle ultime ore il livello del Lago Maggiore è salito di tre centimetri: la tanto attesa pioggia non cambia una situazione che continua ad essere gravissima. Le scorte d’acqua sull’area del bacino del Toce-Ticino-Verbano continuano a calare, superando settimana dopo settimana i record negativi di questa lunga stagione di siccità.
La fotografia scattata dall’ultimo bollettino di Arpa Lombardia sulle riserve idriche al 17 aprile ha contorni davvero drammatici: il totale attuale della riserva idrica del bacino del Verbano – calcolato sommando l’area lombarda, piemontese e svizzera – è diminuito rispetto alla settimana precedente del 18,4% e risulta inferiore alla media del periodo 2006-2020 del 73,3%. Sommando la neve sulle montagne, l’acqua presente nei bacini alpini e quella nel Lago Maggiore oggi ci sono a disposizione solo 287,3 milioni di metri cubi, contro una media del periodo di 1’076,8 milioni di metri cubi. All’appello mancano quindi quasi 790 milioni di metri cubi di acqua, una quantità davvero enorme. Per immaginarla bisogna pensare che il Lago di Varese contiene 160 milioni di metri cubi, quindi l’acqua che manca equivale più o meno a quella di 5 laghi di Varese.
Un picco negativo che si vede a occhio sul Lago Maggiore, il cui livello ieri era a 10 centimetri sotto lo zero idrometrico di Sesto Calende. L’altezza risulta inferiore del 67,9% rispetto alla media del periodo 2006-2020 e inferiore anche ai valori minimi del periodo di riferimento (-14.8%). Anche gli invasi alpini sono sotto la media, ma ciò che spaventa di più in vista della stagione estiva è l’assenza di neve. L’acqua incamerata sotto forma di neve e ghiaccio viene infatti stimata in soli 108 milioni di metri cubi, l’83% in meno rispetto a una stagione normale (629 milioni) e oltre il 50% in meno delle minime registrate in passato (228 milioni).