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Lago di Como sempre più basso, la navigazione è a rischio

Il Lario è a 38 centimetri sotto lo zero idrometrico. Avviato il rilascio di 1,6 milioni di metri cubi d’acqua al giorno dagli invasi valtellinesi

Sempre più basso
(archivio Ti-Press)
11 luglio 2022
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Il livello del lago di Como continua a scendere, nonostante l’iniezione di 4 milioni di metri cubi di acqua rilasciata dagli invasi alpini nel weekend. All’ultimo rilevamento il livello ha toccato il record di 38 centimetri sotto lo zero idrometrico di Malgrate. Valore mai raggiunto negli ultimi ottant’anni, cioè da quando sono iniziati i rilevamenti. Se il Lario dovesse scendere a meno 40 centimetri saranno chiuse le paratie di Olginate. Ciò significa bloccare il deflusso d’acqua che attraverso l’Adda arriva al Po.

Nell’immediato questo sembra però scongiurato, considerato che da oggi dagli invasi valtellinesi è scattato il rilascio sistematico di 1,6 milioni di metri cubi al giorno, come annunciato dalla Regione, ma non c’è da farsi illusioni: in assenza di piogge garantiranno un’autonomia sufficiente sino forse a fine mese o più probabilmente soltanto per i prossimi quindici giorni. E le previsioni meteorologiche non promettono nulla di buono, cioè pioggia in abbondanza.

Forte, quindi, la preoccupazione per la Navigazione Lago di Como, in quanto aumentano i rischi di un blocco se non totale, certamente parziale dei battelli. Intanto le sponde continuano a guadagnare terreno, e le malsane spiagge al Tempio Voltiano – inquinatissime perché vicine allo scarico del torrente Cosia – sono sempre affollate di stranieri e turisti che, nonostante i divieti, fanno il bagno a dispetto del pericolo di annegare o di contrarre malattie. Da ieri la lingua di sabbia rilasciata dal lago, dalle parti dei Giardini a Lago e del Tempio Voltiano è controllata dalla Protezione civile nei weekend dalle 14 alle 19.30.