Partita negli scorsi giorni una missiva indirizzata all’Ambito territoriale di Caccia Olgiatese: sollecitati interventi e azioni mirati
Se a Novazzano ci si interroga su chi (un lupo o un cane, che potrebbe anche varcare la ramina?) lunedì notte ha sbranato dieci agnelli e tre capre, al di là della frontiera cresce la rabbia di 19 sindaci dell’Olgiatese e del presidente del Parco Pineta, preoccupati dal proliferare dei cinghiali e dei cervi.
La loro presenza massiccia continua infatti a provocare consistenti danni alle colture, all’ecosistema naturale e mette a rischio le persone, soprattutto automobilisti e motociclisti, poiché spesso causa di incidenti. Come è accaduto nei giorni scorsi a Uggiate Trevano, dove un frontaliere, a ridosso della dogana di Ronago, si è scontrato con un grosso cinghiale, improvvisamente uscito dal bosco.
Sindaci che qualche giorno fa sono tornati a lamentarsi su un argomento che si trascina da anni e che a loro dire non è seriamente preso in considerazione dalle autorità regionali, che spesso promuovono incontri promettendo soluzioni che poi rimangono sulla carta.
Hanno alzato la voce sottoscrivendo una lunga lettera inviata al presidente dell’Ambito territoriale di Caccia Olgiatese, organismo a cui compete promuovere l’abbattimento degli ungulati.
Gli amministratori locali dell’Olgiatese nella lettera inviata al presidente del’Atc paragonano Como a Roma, in un parallelismo certamente forzato, ma con le scene dei cinghiali scorrazzanti per la capitale che spesso hanno fatto il giro del mondo.
Anche nel capoluogo, soprattutto nei quartieri pedemontani di Monteolimpino, Ponte Chiasso e Sagnino, non di rado si incontrano cinghiali in libera uscita.
I sindaci chiedono al presidente dell’Atc interventi e azioni immediati, non senza la sottolineatura di una inerzia generale sulla questione ‘’ormai arrivata oltre i livelli di guardia, per fronteggiare un problema ritenuto ormai insostenibile’’.
Preoccupati dalle conseguenze che derivano dagli incidenti stradali causati dagli ungulati, gli amministratori dell’Olgiatese si dicono pronti a costituirsi parte civile contro chi non ha adottato misure per contenere gli schianti.
I sindaci chiedono ‘’di conoscere quanti sono i cacciatori sele-controllori formati e attivi nella zone dell’Olgiatese; il numero dei capi abbattuti nel 2022 (gennaio, febbraio, marzo) e il numero di cinghiali potenzialmente presenti nel nostro territorio, contando che i piccoli hanno una maturità sessuale accelerata e da pochi esemplari si rischia di essere invasi. Ad oggi il vero problema è capire cosa sta facendo l’Atc Caccia’’.
Insomma, un duro attacco all’immobilismo di Atc Caccia Olgiatese che dovrebbe essere commissariato da Regione Lombardia.
Il presidente del Consiglio regionale lombardo, il comasco Alessandro Fermi, a fronte della posizione dei sindaci dell’Olgiatese ha comunicato che la caccia al cinghiale inizierà in luglio.
Nei giorni scorsi nel comprensorio di caccia della Valle d’Intelvi via libera a 115 cacciatori autorizzati; sono stati abbattuti 37 cinghiali, tra cui cinque femmine gravide che a breve avrebbero messo al mondo 25 esemplari.
La caccia di selezione andrà avanti fino al 23 aprile, per poi riprendere dal 7 al 21 maggio e dal 2 giugno al 31 gennaio 2023.