Verbania si oppone. Altri Comuni rivieraschi e la Provincia Vco aderiscono all’azione
Dalle parole ai fatti. La sindaca di Verbania, Silvia Marchionini, nelle scorse settimane aveva annunciato che contro l’innalzamento del livello del Lago Maggiore in estate avrebbe fatto ricorso alla magistratura. E forte di una delibera di giunta si è opposta al provvedimento dell’Autorità di bacino del Po del 20 dicembre che, ricordiamo, rinnova per cinque anni la fase di sperimentazione avviata nel 2015 innalzando ulteriormente il livello estivo (15 marzo-15 settembre) del Verbano. Per quest’anno è previsto un innalzamento sino a 135 centimetri sopra lo zero idrometrico di Sesto Calende. Una decisione quella presa dall’Autorità di bacino del Po che ha sollevato numerose proteste da parte degli amministratori locali del Verbano piemontese, degli operatori turistici e anche dalla Svizzera.
Il Comune di Verbania affida agli avvocati del foro di Torino Paolo Scaparone e Jacopo Gendre l’incarico d’impugnare questa decisione che, di fatto, consente di toccare, dal 2024, quota un metro e mezzo sopra lo zero idrometrico. Una scelta quella dell’innalzamento del livello del Lago Maggiore che, come ripetutamente sottolineato, permette di trattenere più acqua nel Verbano, assecondando gli interessi degli agricoltori di pianura e delle società proprietarie di centrali idroelettriche a valle di Sesto Calende: questi ultimi possono così contare su riserve d’acqua per campi e turbine. Ma al contempo sono penalizzate le località turistiche della sponda piemontese e della sponda locarnese. È stato sottolineato il rischio di avere sommerse da giugno a settembre le spiagge. Al ricorso di Verbania si sono aggiunti i Comuni di Dormelletto, Baveno, Ghiffa e la Provincia del Vco. Un’adesione "collettiva", una sorta di class action di tutti i Comuni da Castelletto Ticino a Cannobio. Ma per depositare il ricorso c’è tempo fino al 20 marzo, visto che il provvedimento contestato è stato pubblicato il 20 dicembre.