Locarnese

Livelli minimi del Lago Maggiore, il turismo sta col governo

Preoccupazione per un Verbano più alto: ‘Comprometterebbe sensibilmente l’attrattività turistica di alcuni comparti balneabili del nostro territorio’

Regolazione controversa (Ti-Press)
27 gennaio 2022
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In una lettera indirizzata al Consiglio di Stato, il Consiglio di amministrazione dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv) esprime sostegno all’azione del governo in merito al discusso innalzamento dei livelli minimi del Verbano nei mesi estivi.
Per prima cosa i vertici del turismo locarnese esprimono preoccupazione per la decisione adottata lo scorso 22 dicembre dall’Autorità di Bacino del Po nell’ambito del proseguimento per un altro quinquennio della sperimentazione in corso. Una sperimentazione che, lo ricordiamo, prevede la possibilità di mantenere in estate il livello minimo del lago a 1,35 metri sopra lo zero idrometrico di Sesto Calende (che è di 193,01 metri sul livello del mare), con possibilità di salire a 1,50 metri.
L’Otlmv, si legge nella presa di posizione, “comprende le esigenze delle numerose aziende agricole e delle centrali elettriche a sud dello sbarramento della Miorina, che temono ripercussioni in caso di prolungati periodi di siccità. Ribadisce però quanto a varie riprese già sottolineato, ossia che un eccessivo innalzamento del livello minimo del lago comprometterebbe sensibilmente l’attrattività turistica di alcuni comparti del nostro territorio particolarmente interessanti per la balneazione. Il problema è particolarmente sentito dai lidi, dai centri balneari e dai campeggi che si affacciano sul lago, che paventano la perdita di una parte delle loro pregiate spiagge, con evidente pregiudizio per loro attrattività e redditività futura, specie se l’innalzamento del livello lacustre andasse oltre il limite di 1,35 metri sopra lo zero idrometrico di Sesto Calende deciso dall’Autorità di Bacino del Po”.
L’Otlmv condivide anche le preoccupazioni relative alle Bolle di Magadino, pregiata zona naturalistica che risentirebbe dell’innalzamento dei livelli del lago, senza dimenticare quelle relative a un accresciuto rischio per le popolazioni rivierasche in caso di alluvione e conseguenti esondazioni.
I rappresentanti del turismo concordano infine con il Dipartimento del territorio “nel ritenere che il raggiungimento di un livello estivo massimo ulteriore di 1,50 metri non possa essere un obiettivo a sé stante e che nel prosieguo della nuova sperimentazione quinquennale occorra valutare approfonditamente i benefici e i costi ambientali, economici e sociali di un innalzamento del lago, tenendo conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti, a monte e a valle della diga della Miorina”.

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