Confine

Grave ma non in pericolo il marocchino ferito a Lavena

Il 29enne, secondo gli inquirenti, era probabilmente intenzionato a entrare clandestinamente in Svizzera

Ti-press
20 agosto 2021
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E' un 29enne immigrato marocchino e da qualche ora si trovava a Lavena Ponte Tresa in quanto intenzionato a entrare clandestinamente in Canton Ticino. Questa l'ipotesi investigativa attorno alla quale stanno lavorando Procura e Questura di Varese per far luce sull'episodio accaduto giovedì mattina alle 8, momento in cui il 29enne alla richiesta di mostrare i documenti da parte di una pattuglia della polizia di frontiera di Luino, impegnata in servizi di retrovalico, ha avuto una reazione violenta e inattesa che ha rischiato di trasformarsi in tragedia.

L'immigrato stava camminando lungo la strada che porta direttamente verso il valico con il Canton Ticino, con due borse della spesa, nelle quali c'erano alcuni suoi indumenti, di fronte alla richiesta di mostrare i documenti, ha dato in escandescenza, per poi tentare di avventarsi sulla capo pattuglia.

La poliziotta nel tentativo di schivare l'aggressione è caduta a terra. A quel punto il 29enne da una delle borse ha estratto un coltello da cucina con la quale ha tentato di colpire la poliziotta e anche l'altro agente che estratta la pistola di ordinanza ha sparato, ferendo l'immigrato all'inguine. Il giovane stamane all'ospedale di Circolo di Varese, dove era stato ricoverato subito dopo il ferimento, è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Le sue condizioni restano gravi, ma al momento non sarebbe in pericolo di vita. Ancora non è stato possibile interrogarlo. In ospedale è piantonato dai carabinieri. Nei suoi confronti il sostituto procuratore Luca Petrucci ha aperto un fascicolo per il reato di tentato omicidio. L'immigrato era sbarcato nel 2016 da un barcone a Pozzallo, in Sicilia, chiedendo la protezione internazionale che gli era stata rigettata, ottenendo però un permesso di soggiorno per motivi umanitari, scaduto nel maggio dello scorso anno, momento in cui era diventato uno dei tanti invisibili di cui si perdono le tracce. In una dozzina di mesi ha collezionato diverse denunce per furto e danneggiamento. Poche settimane fa era stato fermato a Cuneo, in Piemonte, a seguito di un aggressione. A suo carico non sono stati trovati collegamenti con il terrorismo.