Confine

Lavena Ponte Tresa, per i danni alluvionali solo le briciole

Disappunto nel Comune: rimborsi minimi nonostante il 7 giugno scorso fosse stato dichiarato lo stato di calamità

I danni del maltempo
(Rescue Media)
25 aprile 2021
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Disappunto a Lavena Ponte Tresa, per i mancati rimborsi del danni dell'alluvione che lo scorso 7 giugno aveva messo in ginocchio il Comune di confine con il Canton Ticino. Comune e privato avevano chiesto rimborsi per 2,4 milioni di euro, ne sono arrivati soltanto 300 mila euro. Poco più del 10 per cento, interamente a favore dell'ente pubblico. Agli alluvionati nessuno centesimo, nonostante fosse stato dichiarato lo stato di calamità. I rimborsi sarebbero dovuti arrivare dalla Regione. Solo che il Governo non ha stanziato i fondi.

Privati rimasti all'asciutto degli aiuti

«Come Comune - dichiara il sindaco di Lavena Ponte Tresa, Massimo Mastromarino - abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare. E quindi spedire la Raccolta schede danni entro i cinque giorni dall’evento». Nel Comune varesotto aggrappato a Ponte Tresa erano stati calcolati «1,6 milioni di euro di danni sul versante pubblico e 800 mila euro per i privati». Mastromarino chiarisce cosa è finora arrivato: «Qualcosa per il municipio, mentre le famiglie e le imprese alluvionate sono rimaste all’asciutto: abbiamo ricevuto innanzitutto 75.000 euro su 95.000 euro utilizzati nella cosiddetta spesa corrente, ossia quelli stanziati, per esempio, per portare via il fango, anche dalle case dei privati. Inoltre è arrivato un finanziamento di 230 mila euro per attuare interventi sul bacino del fiume Tarca, sul quale stiamo elaborando un progetto e per cui pensiamo di iniziare dopo l’estate». Il Tarca è uno degli immissari del Lago Ceresio responsabili dell’alluvione che ingrossò tutti i corsi d’acqua che scendono dalla montagna verso Lavena Ponte Tresa, esondando in alcuni punti e travolgendo una buona parte del paese, specialmente a Lavena e, in generale, nella metà che dà verso Brusimpiano. E per i privati ancora all'asciutto, assicura il sindaco di Lavena Ponte Tresa: «Stiamo sollecitando i rimborsi, anche perché le schede Rasda, sistema online che consente agli Enti locali di segnalare alla Regione i danni al settore pubblico e privato, conseguenti ad eventi calamitosi, erano valide».