Potranno rientrare al lavoro se si vaccinano o effettuano una prenotazione. Al momento non risultano segnalazioni su medici
Prime sei sospensioni dal lavoro e dallo stipendio di sanitari non vaccinati in servizio all'ospedale Sant'Anna di Como. Si tratta di infermieri e operatori. Non ci sono medici. A giorni sono attesi altri analoghi provvedimenti. La conferma arriva dal direttore generale di Asst Lariana Fabio Banfi: “Sono i primi atti di sospensione che fanno seguito agli accertamenti in osservanza degli obblighi vaccinali operati dall'Ats Insubria”.
I sei operatori del Sant'Anna sono stati sospesi in quanto anche dopo le due raccomandate dell'Ats Insubria non hanno adempiuto alla prescrizione prevista dal decreto legge del governo Draghi di fine aprile. Decreto che prevede l'obbligo di vaccinazione per tutti i sanitari e operatori che sono a contatto con pazienti e persone che fanno ricorso alle strutture sanitarie. L'inottemperanza è stata notificata al datore di lavoro, in questo caso l'Azienda ospedaliera Sant'Anna, responsabile anche degli ospedali di Cantù, Mariano Comense e Menaggio, oltre che del Sant'Anna, e all'ordine di appartenenza. All'ordine dei medici di Como sino a ora non sono arrivate segnalazioni su medici comaschi che hanno ‘saltato’ la vaccinazione. “Ats, sulla base di controlli incrociati con Regione Lombardia per tutte le categorie sanitarie, individua chi non risulta vaccinato e agisce di conseguenza – fa sapere Gianluigi Spata, presidente dei medici comaschi –. Noi non abbiamo segnalazioni. E non ne dovrebbero arrivare”.
Ai sanitari sospesi è data la possibilità di rientrare nei ranghi: deve vaccinarsi o effettuato una prenotazione. Da quando è stato introdotto il green pass per poter andare dal prossimo 6 agosto al ristorante, oltre che in tanti luoghi al chiuso, anche nel Comasco c'è stata un'accelerazione alla vaccinazione. Soprattutto da parte dei giovani. Ma anche dei sanitari: a metà luglio (ultimo dato ufficiale disponibile) i non vaccinati erano ancora oltre 400. Meno della metà rispetto ai no vax di fine giugno.