'È una battaglia che non può continuare a vedere la Regione Piemonte assente, abbandonando enti locali e operatori economici', tuonano quelli di Verbania e Baveno
Oltre a una vasta scia di frane e allagamenti che hanno interessato l'Ossola e la Valle Vigezzo, i violenti nubifragi che martedì hanno visto ingrossarsi i fiumi hanno fatto salire il livello del Lago Maggiore cresciuto in quasi mezzo metro in 24 ore. Ieri mattina alle 8 era 128 centimetri sopra lo zero idrometrico; questa mattina 172. Una situazione che ha destato la preoccupazione e la protesta dei sindaci di Verbania e Baveno, che contestano il livello del lago, la mancanza d'interventi tempestivi e quello che definiscono l’immobilismo della Regione Piemonte. “Perché non hanno aperto velocemente nelle scorse ore gli sbarramenti mobili della Miorina? – scrivono in una nota i sindaci Silvia Marchionini e Alessandro Monti -. Si doveva intervenire subito aumentando il deflusso delle acque del lago Maggiore. Non dopo, quando c’è il rischio di allagamenti e di danni alle strutture pubbliche e private. Qui non c’entra preservare i livelli per avere l’acqua per l’agricoltura, ma avere acqua nel lago per far funzionare le centraline elettriche costruite sui canali d'irrigazione'”.
I due sindaci, nella loro lettera a Regione Piemonte, chiedono ulteriori interventi: “Per almeno tre giorni i fiumi saranno ancora in piena, per cui si potranno richiudere le paratie della Miorina per avere i livelli del lago come previsti in tutta sicurezza, senza danni alle strutture e preservando le spiagge per i turisti. Questa è una battaglia che non può continuare a vedere la Regione Piemonte assente, abbandonando gli enti locali e gli operatori economici del lago Maggiore”. Nel frattempo, continuano a essere chiuse al traffico le strade che da Baceno portano all'alpe Devero e Reale.