Per il giovane, rinchiuso nel carcere del Bassone a Como, si potrebbe profilare anche un'accusa di omicidio volontario
Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 25enne romeno arrestato, sabato scorso, per maltrattamenti con esito fatale e violenza sessuale dopo la morte, a Cabiate, della bimba di 18 mesi, inizialmente descritta come incidente domestico. Il giovane, rinchiuso al Bassone, è stato interrogato in videoconferenza dal giudice delle indagini preliminari Andrea Giudici, il quale oltre a respingere la richiesta degli arresti domiciliari sembra intenzionato a peggiorare la posizione del 25enne con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Reato che prevede la condanna all'ergastolo.
Intanto, si è appreso che tutte le violenze perpetrate sul corpo della piccola sarebbero avvenute in un solo giorno, l’11 gennaio, quando la bambina è morta a causa delle sevizie del compagno della madre. Questa è l’ipotesi investigativa emersa dalla consulenza del medico legale, integrata dalle analisi di laboratorio e dalle osservazioni delle lesioni riscontrate.